La piattaforma
Intel Moorestown vista all'ultimo
Idf di
San Francisco integra i due
chip Lincroft e
Langwell - il primo un processore con grafica e controller di memoria integrati e il secondo un chip per gestire le interfacce di I/O - entrambi realizzati a
con un processo produttivo
a 45 nanometri.
Tale soluzione, nelle mire di Intel, porterà i chip dell'azienda all'interno dei
dispositivi portatili e
smartphone.

Il primo rifiuto della piattaforma, però, ridimensiona in parte tali aspettative. Si, perchà© a dire no a Moorestown è nientemeno che
Apple con i suoi
iPhone,
iPod Touch e il futuro
Tablet.
Il rifiuto è stato motivato dal consumo di energia della soluzione Intel:
Apple richiede infatti un consumo almeno dieci volte inferiore, in idle state. Ecco perchà© l'Azienda di Cupertino ha deciso di rimanere con i chip
Arm attualmente adottati dai suoi dispositivi.
La scelta non sorprende, se si considera anche l'acquisizione di P.A. Semi da parte di Apple: l'operazione sarebbe stata decisa proprio per sviluppare
processori Arm-based da impiegare in vari dispositivi portatili.
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