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iPad e micro-SIM, matrimonio infelice

I modelli di iPad dotati di connettività  3G utilizzeranno un nuovo formato di SIM, chiamato micro-SIM. Il problema è che si tratta di una tipologia di scheda talmente nuova da non essere ancora stata adottata su larga scala. Nemmeno negli Usa.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 29/01/2010

L'iPad, il nuovo tablet Apple, è sulla bocca di tutti. Ai molti entusiasti del dispositivo si stanno aggiungendo anche le voci fuori dal coro, che criticano alcune scelte della società  di Cupertino. L'ultimo problema - che ancora deve manifestarsi, visto che il tablet non verrà  commercializzato prima di due mesi – riguarda i modelli dotati di modem 3G.
Apple, infatti, ha annunciato che tali modelli faranno uso di micro-SIM card e non delle più diffuse SIM card che tutti noi conosciamo e utilizziamo. Il formato è nuovissimo e permette una sensibile riduzione dello spazio usato dal lettore di SIM, spazio prezioso in un dispositivo portatile di dimensioni ridotte: nel dettaglio le micro-SIM sono più piccole del 52%. Apple ovviamente presenta la scelta di tale tipologia di card come obbligatoria, per offrire agli utenti solo le ultimissime tecnologie.



E proprio qui potrebbe presentarsi il problema. Il formato è talmente nuovo che, praticamente, non è ancora stato adottato dagli operatori. Si suppone che AT&T – carrier americano partner di Apple per la connettività  dell'iPad – sarà  pronto con le micro-SIM al momento dell'arrivo dei tablet nei negozi. Probabilmente anche gli altri operatori a stelle e strisce cercheranno di arrivare puntuali all'appuntamento con l'iPad. Ma cosa succederà  nelle altre parti del mondo? E soprattutto, la scelta di Apple non suona come un favore nei confronti di AT&T? Favore che, molto furbescamente, viene messo in ombra dagli annunci altisonanti di Cupertino: "l'iPad sarà  sbloccato e utilizzabile con tutti gli operatori telefonici". Sì, ma come si potrà  inserire le SIM in un alloggiamento non adatto?
La mossa, inoltre, potrebbe essere anche volta a scoraggiare l'acquisto del dispositivo da parte di utenti europei, attirati dal cambio favorevole euro/dollaro. Nessun carrier del vecchio continente, infatti, utilizza micro-SIM card.

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