Le misure contenute nel
decreto Romani sarebbero tanto pesanti quanto inefficaci. Ne è convinto
Corrado Calabrò, presidente dell'
Autorità per le Garanzie nelle telecomunicazioni, che ha rilasciato un aspro commento sul decreto all'Adnkronos.
"Un filtro generalizzato su internet da una parte è
restrittivo, come nessun paese occidentale ha mai accettato di fare, dall'altra è
inefficace perchè è un filtro burocratico a priori'' ha affermato.
Secondo Calabrò, il decreto sarebbe inoltre "
in contrasto con la normativa europea: come tale può far sorgere questioni con la Commissione europea che indubbiamente farebbe dei rilievi su questo terreno".
"Il problema di internet esiste – ammette il presidente Agcom - non è un problema che si è inventato Romani, però non è un caso che nessun paese occidentale abbia adottato la soluzione Romani".
Non a caso sono al momento in corso colloqui tra
Stati Uniti, Giappone e
Unione Europea per cercare di trovare delle linee di azione concordate.
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