Nel decreto su Tv e media audiovisivi non c'è
nessuna volontà di censurare internet. Lo ha dichiarato il viceministro allo sviluppo economico
Paolo Romani in risposta alle critiche espresse dal presidente dell'
Agcom Corrado Calabrò sul provvedimento.
"Non siamo d'accordo sul fatto che l'Italia possa essere paragonata a sistemi autoritari come la Cina e altri, non abbiamo nessuna intenzione di avvicinarci a modelli di questo tipo'' ha affermato Romani, precisando che la volontà del governo è semplicemente quella di assicurare che "nell'apertura di un sito siano rispettati i
requisiti puramente
amministrativi".
Il viceministro ha criticato le "affermazioni discutibili" ed i "toni accesi" di Calabrò, lamentando la scarsa collaborazione dimostrata dall'Agcom con l'esecutivo in questo frangente.
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