All'elenco delle malattie della modernità , si aggiunge oggi una nuova voce, la
"sindrome da clessidra".
Le nuove tecnologie hanno infatti reso la nostra vita sempre più frenetica e veloce: è possibile prenotare qualsiasi tipo di biglietto in pochi secondi semplicemente con un click, o conversare con un amico lontano anche in tempo reale. Internet, si dice, riduce il tempo e cancella le distanze.
Ma cosa succede quando, in questa corsa sempre più impaziente, qualcosa ci ostacola? Per esempio, quando il nostro computer si blocca o non funziona a dovere? Diventiamo impazienti, nervosi e stressati.
Questo problema, comune a moltissimi internauti in tutto il mondo, ha ricevuto dagli studiosi una "consacrazione" come vera e propria malattia:
"hourglass syndrome" o "sindrome da clessidra", appunto.
Il termine raggruppa tutte le declinazioni della frustrazione che ci coglie davanti alla piccola clessidra che ruota sullo schermo del nostro Pc invitandoci ad aspettare l'apertura di una pagina web o il caricamento di un programma.
Secondo un sondaggio di Harris Interactive per Intel, condotto su un campione di circa 2 mila persone, il
66% degli utenti di computer è
"piuttosto stressato" dalle tecnologie poco reattive, mentre il
23% ne è addirittura
"molto" o
"estremamente stressato".
"Nei casi estremi, il 4% degli utenti ha detto di dover aspettare il loro pc
da 1 fino a 3 ore – ha aggiunto
Agnes Kwan di Intel - durante quell'attesa può accrescersi in loro lo stress se hanno un tempo limitato per quello che devono fare".
Secondo i dati proposti, un utente passa mediamente
13 minuti della propria giornata ad aspettare il proprio Pc, per un totale di ben
3 giorni all'anno.
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