Occorre prestare la massima attenzione ad un fenomeno che caratterizza il mondo della rete: il dilagare della vendita di
droga online. La centralità della vendita di
sostanze stupefacenti in rete costituisce, infatti, un dato di fatto nella società contemporanea. A sostenerlo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega al contrasto delle tossicodipendenze,
Carlo Giovanardi.
Durante l'annuale relazione al
Parlamento sull'uso delle sostanze stupefacenti, è emerso il preponderante ruolo che internet assume nella commercializzazione di droghe o anche nel semplice scambio di
informazioni fra gli utenti.
Le "
farmacie online" stanno infatti diventando un business rilevante, con gli annessi rischi legati alla diffusione di medicine senza ricetta. In assenza di
prescrizioni mediche, infatti, gli utenti fanno in modo di ricevere i medicinali desiderati ordinandoli su internet, senza una reale consapevolezza delle conseguenze che ciò potrebbe comportare.
I "
drug store" in rete, sempre più diffusi, rischiano quindi di arricchirsi a danno della salute degli internauti.
La loro diffusione è ora arricchita dal passa-parola dato da siti di
social networking e da
community online, dove trovano spazio, oltre a discussioni relative all'assunzione di varie sostanze, vere e proprie vendite di ogni sorta di sostanza. Fra i nuovi tipi di medicinali diffusi, alcuni tipi di cannabinoidi sintetici e droghe come il "mefedrone".
Una seria preoccupazione, in definitiva, quella espressa da Giovanardi.
La centralità che ha assunto ormai il web nella
società contemporanea trasforma il
commercio illegale di medicinali online in un
fenomeno preoccupante. Oltre alla droga, infatti, le
medicine vendute su internet possono causare seri problemi a chi le assume, senza il controllo di un medico.
Se prima, dinanzi ad un sintomo o un malessere, si correva dal
dottore, oggi le persone cercano online suggerimenti o risposte. Il dilagare dello scambio di informazioni e consigli su pillole di vario genere possono indurre gli utenti a scegliere di curarsi autonomamente, ordinando medicinali spesso pericolosi.
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