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L'Arabia ha la meglio, RIM accoglie le richieste del governo

Dopo il tira e molla degli ultimi giorni RIM ha deciso di acconsentire alle richieste del governo arabo: installato un server per i servizi BlackBerry a Riad, server all'occorrenza monitorabile dalle autorità .

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 09/08/2010

Prima i proclama dei governi di Emirati Arabi e Arabia Saudita, poi la risposta piccata di Mike Lazaridis, fondatore di RIM e il blocco "di prova" del governo saudita.
Quest'ultima decisione deve aver sciolto i bollori di RIM: la società  canadese ha acconsentito all'installazione di un server della rete BlackBerry araba a Riad. E tale server, all'occorrenza, sarà  accessibile dalle autorità  saudite. 
I dati non saranno monitorabili in tempo reale, tuttavia l'archivio di messaggi rimarrà  a disposizione del governo. Magra consolazione per gli utenti BlackBerry. La società  canadese, d'altronde, non poteva che cedere, vista anche la situazione in Borsa.
E le conseguenze della capitolazione di RIM non si sono fatte attendere: in Arabia, dopo la notizia, moltissimi utenti BlackBerry stanno tentando di disfarsi del device e le quotazioni dei celebri smartphone stanno colando a picco.
Assieme a RIM potrebbero poi rimetterci gli operatori telefonici: gli utenti BlackBerry stimati in territorio saudita sono circa 750mila e i danni derivanti dagli ultimi eventi potrebbero ammontare fino a 2 milioni di dollari.
Ora che Il colosso ha ceduto alle pressioni, poi, tutti si aspettano che acconsenta alle varie richieste - o meglio ingiunzioni - che giungono da altre nazioni, preoccupate dai risvolti sulla sicurezza nazione derivanti dall'uso dei BalckBerry: assieme all'Arabia ci sono Emirati Arabi, Indonesia, India, Libano e Algeria.
Tutti vogliono la stessa cosa: avere accesso ai dati scambiati fra gli utenti, dati che al momento risiedono su server super protetti in Nord America. 
Ma la situazione potrebbe cambiare presto.

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