E' già da parecchio che gli analisti parlano di una supposta "
cannibalizzazione" da parte di
iPad nei confronti degli altri
mercati "confinanti", ossia quello dei
netbook e quello dei
notebook.
Se a parlare, però, è il CEO di una delle più importanti catene di supermarket Usa allora la faccenda diventa più seria: ed è proprio quello che è successo, con un
contraccolpo mediatico davvero ragguardevole.
Andiamo con ordine: il CEO di
Best Buy,
Brian Dunn, aveva dichiarato al
Wall Street Journal che le stime interne della sua società riferivano di un
pesante impatto di iPad sulle vendite di Pc portatili, pari a un
-50%. Insomma, una flessione davvero preoccupante.
Recentemente, poi, Best Buy aveva diffuso i propri
risultati finanziari riguardanti il secondo trimestre 2010, dati piuttosto solidi grazie proprio ad iPad. Tuttavia il tablet aveva poi perso quote di mercato a causa del
limitato stock di Apple.
Dello stesso parere di Dunn sono anche molti analisti di settore che indicano iPad come principale ragione della
flessione nelle vendite di portatili negli ultimi 8-9 mesi. A rafforzare l'ipotesi, poi, ci sono i prodotti concorrenti lanciati da aziende di primissimo piano anche nel settore laptop:
Samsung con
Galaxy Tab e
Dell con
Streak, tanto per citarne due.
in più, man mano che passa il tempo, Apple sta rimpinguando le
scorte di magazzino così da fornire un adeguata quantità di iPad a tutti i partner di vendita.
Insomma, l'entusiasmo dei clienti consumer sta passando rapidamente
dai netbook ai tablet Pc, tanto che molti esperti di settore hanno dovuto
correggere al rialzo le stime di vendita di iPad nell'anno in corso: ABI Research parla di
11 milioni di unità mentre iSuppli di
12,9 milioni.
Le dichiarazioni di Dunn, però, avevano fatto meravigliare molti analisti: in effetti il CEO di Best Buy potrebbe aver
esagerato nelle stime. Complice l'attenzione che quel "circa 50 per cento in meno" ha suscitato nei media, Dunn ha dovuto diffondere una
nota per correggere il tiro: la sua frase sarebbe stata male interpretata.
"[Le stime] non sono una fotografia accurata di quello a cui stiamo assistendo. Infatti, stiamo vedendo alcuni cambiamenti nei consumi, con le vendite di tablet che costituiscono per noi una possibilità di crescita. E, come abbiamo detto nella presentazione dei dati finanziari, pensiamo che i computer saranno un regalo ancora molto gettonato nel periodo natalizio, per le loro particolarità peculiari e le funzionalità che offrono agli utenti. Per questo intendiamo comunque offrire un vasto assortimento di prodotti e accessori per computer, per soddisfare la domanda che prevediamo ci sarà nell'immediato", ha riportato una nota stampa proveniente da Best Buy.
Dunn non dice di aver torto, ma solo di "aver esagerato". E non offre percentuali più verosimili al posto di quell'ingombrante "50%".
Leggendo tra le righe sembra che piuttosto che i produttori di notebook - aziende di una certa importanza - abbiano fatto
sentire la propria voce dopo l'intervista di Dunn sul Wall Street Journal: forse quelle società non sono state troppo contente di vedere i loro prodotti sminuiti dal CEO di una delle catene di vendita più importanti negli Usa.
Mentre si affaccia all'orizzonte la stagione dello
shopping natalizio, poi, la mossa di Dunn non è stata certo delle migliori.
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