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iPad si mangia il 50% delle vendite di notebook? Sì, anzi no

iPad di Apple sta pian piano erodendo il mercato dei notebook? Secondo Brian Dunn, CEO della catena Best Buy, il tablet si sarebbe "mangiato" il 50% delle vendite dei portatili. Troppo? Sì, e Dunn corregge il tiro.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 20/09/2010

E' già  da parecchio che gli analisti parlano di una supposta "cannibalizzazione" da parte di iPad nei confronti degli altri mercati "confinanti", ossia quello dei netbook e quello dei notebook.
Se a parlare, però, è il CEO di una delle più importanti catene di supermarket Usa allora la faccenda diventa più seria: ed è proprio quello che è successo, con un contraccolpo mediatico davvero ragguardevole.
Andiamo con ordine: il CEO di Best Buy, Brian Dunn, aveva dichiarato al Wall Street Journal che le stime interne della sua società  riferivano di un pesante impatto di iPad sulle vendite di Pc portatili, pari a un -50%. Insomma, una flessione davvero preoccupante.
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Recentemente, poi, Best Buy aveva diffuso i propri risultati finanziari riguardanti il secondo trimestre 2010, dati piuttosto solidi grazie proprio ad iPad. Tuttavia il tablet aveva poi perso quote di mercato a causa del limitato stock di Apple.
Dello stesso parere di Dunn sono anche molti analisti di settore che indicano iPad come principale ragione della flessione nelle vendite di portatili negli ultimi 8-9 mesi. A rafforzare l'ipotesi, poi, ci sono i prodotti concorrenti lanciati da aziende di primissimo piano anche nel settore laptop: Samsung con Galaxy Tab e Dell con Streak, tanto per citarne due. 
in più, man mano che passa il tempo, Apple sta rimpinguando le scorte di magazzino così da fornire un adeguata quantità  di iPad a tutti i partner di vendita.
Insomma, l'entusiasmo dei clienti consumer sta passando rapidamente dai netbook ai tablet Pc, tanto che molti esperti di settore hanno dovuto correggere al rialzo le stime di vendita di iPad nell'anno in corso: ABI Research parla di 11 milioni di unità  mentre iSuppli di 12,9 milioni.
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Le dichiarazioni di Dunn, però, avevano fatto meravigliare molti analisti: in effetti il CEO di Best Buy potrebbe aver esagerato nelle stime. Complice l'attenzione che quel "circa 50 per cento in meno" ha suscitato nei media, Dunn ha dovuto diffondere una nota per correggere il tiro: la sua frase sarebbe stata male interpretata.
"[Le stime] non sono una fotografia accurata di quello a cui stiamo assistendo. Infatti, stiamo vedendo alcuni cambiamenti nei consumi, con le vendite di tablet che costituiscono per noi una possibilità  di crescita. E, come abbiamo detto nella presentazione dei dati finanziari, pensiamo che i computer saranno un regalo ancora molto gettonato nel periodo natalizio, per le loro particolarità  peculiari e le funzionalità  che offrono agli utenti. Per questo intendiamo comunque offrire un vasto assortimento di prodotti e accessori per computer, per soddisfare la domanda che prevediamo ci sarà  nell'immediato", ha riportato una nota stampa proveniente da Best Buy.
Dunn non dice di aver torto, ma solo di "aver esagerato". E non offre percentuali più verosimili al posto di quell'ingombrante "50%".
Leggendo tra le righe sembra che piuttosto che i produttori di notebook - aziende di una certa importanza - abbiano fatto sentire la propria voce dopo l'intervista di Dunn sul Wall Street Journal: forse quelle società  non sono state troppo contente di vedere i loro prodotti sminuiti dal CEO di una delle catene di vendita più importanti negli Usa.
Mentre si affaccia all'orizzonte la stagione dello shopping natalizio, poi, la mossa di Dunn non è stata certo delle migliori.
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