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TechCrunch, ora è proprietà  di AOL

TechCrunch, famoso blog americano hi-tech, ha raggiunto un accordo con AOL: il sito diverrà  parte del più esteso network del provider Usa, pur mantenendo la sua indipendenza editoriale. Costo dell'operazione: 25 milioni di dollari.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 29/09/2010

TechCrunch è un blog di tecnologia molto famoso fra gli addetti ai lavori e non. Nato nel 2005 dall'idea del blogger Michael Arrington, il sito è diventato in breve un punto di riferimento per tutto ciò che riguardava internet, computer e simili.
TechCrunch, con il passare degli anni, è diventato sempre più importante ed è stato autore degli scoop più celebri, complice anche la sua posizione geografica vicina alle aziende della Silicon Valley: l'ultima news di livello, ad esempio, è stato l'annuncio dell'effettivo sviluppo del Facebook-phone.
Ma gli scoop realizzati dal blog sono innumerevoli, grazie anche allo stile aggressivo del suo fondatore. TechCrunch, infatti, è riuscito ad attirare centinaia di migliaia di appassionati grazie al suo tono ironico e graffiante. Da blog, appunto.
E il suo taglio informale non ha fatto altro che diventare pioniere del nuovo modo di fare informazione sul web: non solo notizie raccontate in modo oggettivo, ma fatti analizzati quasi solo soggettivamente, con acume e senza risparmiare frecciatine e giudizi.
Così, dopo soli 5 anni di attività , TechCrunch ha attirato le attenzioni di un'azienda ben più grande, come AOL, che non ci ha pensato due volte e si è comprata tutto il pacchetto. Perchà© era, ed è, vincente.
L'operazione ha portato nelle tasche di Arrington ben 25 milioni di dollari e lo stesso blogger ha annunciato l'acquisizione su TechCrunch: "Man mano che discutevamo con AOL cresceva in noi la consapevolezza che [l'acquisizione] sarebbe stata perfetta per entrambi. Loro posseggono già  moltissimi blog tecnologici e hanno già  un gigantesco comparto comerciale (anche se il nostro comunque fa un ottimo lavoro e continuerà  a farlo). E AOL ha anche uno speciale gruppo dedicato agli eventi, su cui potremo contare. Da un punto di vista di prodotto e di business è una mossa perfetta".
Ma il vero punto di svolta nell'operazione, che ha interrotto le trattative con altri possibili acquirenti, c'è stato quando Tim Armstrong, CEO di AOL, ha assicurato ad Arrington che TechCrunch avrebbe comunque mantenuto la sua indipendenza editoriale. E per "indipendenza editoriale" Armstrong intendeva anche la possibilità  di criticare la stessa AOL, se TechCrunch lo avesse ritenuto giusto.
A quel punto Arrington si è ritenuto soddisfatto e ha concluso l'accordo.
Da parte di AOL, l'intesa porterà  all'azienda recentemente separatasi da Time Warner un sito molto seguito e visitato: l'intento è di attirare sempre più utenti e difendersi dai colossi Facebook e Twitter, che catalizzano moltissimo traffico web. Per dare un'idea dell'importanza di TC basti sapere che ad agosto, in Usa, è stato il terzo blog più visitato, dopo Engadget e Gizmodo: la creatura di Arrington ha potuto contare su ben 3,8 milioni di visitatori unici.
Oltre a TechCrunch, poi, AOL ha messo le mani su altre due start-up: 5min Media e Things Labs. La prima è un repository video con 200mila clip che verrà  "fusa" nella piattaforma esistente StudioNow, una sorta di YouTube in salsa AOL. La seconda, invece, sviluppa tool per il social networking
L'intenzione del colosso del web americano, quindi, è quella di reinventarsi in chiave "social". E l'acquisto di TechCrunch è sicuramente un bel colpo.


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