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Al Gemelli l'iPad arriva in corsia

Un innovativo sistema digitale sta prendendo il via al Policlinico Gemelli di Roma. Si dirà  addio alle cartelle cliniche grazie all'arrivo dell'iPad in corsia con il progetto SiPad.

Autore: Redazione D. Life

Pubblicato il: 03/12/2010

Presto si potrebbe dire addio alla cartella clinica, ai viaggi avanti e indietro in archivio per recuperarla e portarla al medico che la deve usare, alla necessità  di prendere appunti a mano al letto del paziente durante le visite in reparto: l'iPad è arrivato in corsia al Policlinico "Agostino Gemelli" di Roma e potrebbe mandare in pensione la carta per riportare e aggiornare la storia clinica del paziente, dal ricovero alle dimissioni. al-gemelli-l-ipad-arriva-in-corsia-1.jpg
àˆ con questa prospettiva che è partito da alcuni mesi presso alcuni reparti tra cui quello di Cardiologia, il progetto SiPad, che consiste nell'introdurre l'iPad Apple nel Sistema Informativo del Policlinico Gemelli, fornendo gli operatori sanitari di questo dispositivo mobile (per ora in questa fase sperimentale ne sono stati consegnati 20). La GESI (Gestione Sistemi per l'Informatica), partner del Gemelli, ha spiegato l'amministratore delegato Fabrizio Massimo Ferrara, ha portato l'iPad a integrarsi nel sistema sanitario del Policlinico dell'Università  Cattolica di Roma, per affiancarsi ai dispositivi esistenti e consentire agli utenti, gli operatori sanitari, di operare in piena mobilità .
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Al Policlinico Gemelli, ha spiegato Ferrara, si registrano oltre 35 mila accessi al sistema informatico ogni ora, a oggi sono già  informatizzati il ciclo del ricovero, dalla lista di attesa, all'accettazione, alla degenza, alla dimissione, la prenotazione e programmazione delle prestazioni ambulatoriali, la gestione delle impegnative e della cassa, la richiesta, programmazione ed esecuzione delle prestazioni ai pazienti ricoverati (radiologia, laboratori, cardiologia, etc.), le attività  infermieristiche in reparto (consegne, gestione letti, peso assistenziale, etc.), la gestione "paperless" dei referti, firmati con firma digitale e inviati ai reparti in forma digitale, la gestione "filmless" delle immagini radiologiche e la visualizzazione dai reparti, le attività  dei laboratori, della radiologia e delle sale operatorie, la gestione del rischio clinico, con il braccialetto identificativo per ogni paziente in modo da evitare il rischio di errori di persona; il prelievo "personalizzato" con l'identificazione certa del paziente e della provetta; la gestione delle cartelle cliniche (anamnesi, diario clinico, lettera di dimissione, referti specialistici, etc.).  al-gemelli-l-ipad-arriva-in-corsia-3.jpg
Ma con SiPad si vuole andare oltre, si vuole dotare il personale medico di dispositivi mobili per muoversi al letto del paziente e leggere e aggiornarne la cartella clinica in tempo reale man mano che il medico gira per il reparto e fa le visite.
Per ora, ha raccontato il professor Filippo Crea, Direttore del Dipartimento di Medicina Cardiovascolare del Policlinico Gemelli, "stiamo usando l'iPad nel "giro-visite", al letto del paziente, solo per leggere tutti i dati clinici del malato; possiamo anche vedere riportato sotto forma di grafico l'andamento temporale delle sue analisi del sangue, ausilio molto comodo per esempio quando è necessario monitorare parametri che variano rapidamente nel tempo, come gli enzimi di necrosi cardiaca". al-gemelli-l-ipad-arriva-in-corsia-4.jpg
Però l'obiettivo a breve termine è usare l'iPad anche per inserire nuovi dati nella cartella clinica elettronica del paziente, e per guardare referti come lastre o risonanze.
Inserire i dati in tempo reale al letto del paziente permetterà  davvero di rendere del tutto elettronica, paperless, la cartella clinica del malato. Addio quindi pagine fuori posto in cartella clinica, addio difficoltà  ad interpretare la scrittura di un collega che ha visitato o trattato il paziente e modificato la cartella a mano, addio ritardi nella notifica di una richiesta di prestazione a un degente, ritardi che possono causare lo "scavallamento" di un'intera giornata nell'erogazione di tale prestazione e, quindi, in definitiva l'aumento della durata (e dei costi) della degenza.

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