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Allarme privacy su Facebook, app rubano indirizzi e numeri di telefono

Facebook ha recentemente bloccato ad alcune applicazioni di terze parti l'accesso ai dati personali degli utenti: in pericolo numeri di cellulare e indirizzi di casa.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 19/01/2011

Facebook ancora nei guai per questioni di privacy. Questa volta il problema era legato alle applicazioni di terze parti, applicazioni un po' troppo curiose.
Il meccanismo era semplice ma pericoloso e, come sempre, è stato portato all'attenzione del social network blu da parte degli utenti preoccupati.
Per scaricare alcune applicazioni di terzi, infatti, veniva richiesto agli utenti il permesso di accedere ai dati presenti su Facebook.
Una recente quanto semi invisibile aggiunta a questa richiesta, però, permetteva agli sviluppatori di risalire a dati sensibili di una certa importanza: tra questi i numeri di cellulare e gli indirizzi di casa degli iscritti a Facebook.
Gli utenti, sopratutto quelli del social network blu, sono i più incuranti della privacy e spesso questo provoca enormi polemiche che investono sia Facebook che il suo fondatore Mark Zuckerberg.
La colpa però non è tutta degli uomini del social network, anche gli utenti fanno la loro parte condividendo informazioni che dovrebbero rimanere private. Se a questo aspetto si aggiunge la noncuranza con cui si clicca sulle varie richieste di autorizzazione il pericolo è sempre dietro l'angolo.
Dopo le varie lamentele Facebook è intervenuto bloccando l'accesso ai dati sensibili degli utenti da parte delle applicazioni incriminate. La scelta si è resa necessaria dopo l'accusa ad alcuni sviluppatori di vendere i dati carpiti attraverso il social network.
Visto il polverone si è resa necessaria anche una dichiarazione direttamente da Palo Alto: un portavoce di Facebook, infatti, ha dichiarato che le applicazioni utilizzano solo i dati necessari per il loro funzionamento. Ad esempio un gioco non avrà  mai accesso ai numeri di telefono degli utenti.
Per calmare gli animi, poi, Facebook ha detto di essere al lavoro su metodi di sensibilizzazione degli utenti nei confronti della privacy, metodi che dovrebbero evitare problemi come quello appena accaduto.


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