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Sparisce nel nulla un intero arsenale e il Governo impone il Segreto di Stato

Scomparso l'arsenale sequestrato nel Canale di Otranto nel 1994. Nonostante le prime indagini della procura di Tempio Pausania, la Presidenza del Consiglio impone il segreto di stato.

Autore: Aurora Perazzelli

Pubblicato il: 19/07/2011

Nel 1994 fu intercettato, e sequestrato nel canale di Otranto, un ingente carico di armi (400 missili Fagot con 50 postazioni di tiro, 30 mila mitragliatori AK-47, 5 mila razzi katiuscia, 11 mila razzi anticarro, 32 milioni di proiettili per i mitragliatori tutti contenuti in casse di legno accatastate lungo le pareti della galelria) che dalla Russia era diretto nell'area dei Balcani per alimentare le guerre in corso negli anni '90 in quell'area dell'est Europa. Le armi erano migliaia, di tutte le taglie, dai razzi anticarro ai kalashnikov, e all'epoca furono stoccate all'interno di gallerie scavate nell'isola di Santo Stefano in Sardegna in attesa di essere distrutte, così come ordinato dal Tribunale di Torino. Due mesi fa però l'arsenale fu spostato e consegnato, nel Lazio, dalla Marina Militare all'Esercito, ma da allora non se ne sa più nulla, le armi si sono di colpo volatilizzate. La magistratura di Tempio Pausania che aveva intenzione di fare chiarezza sulla faccenda si è trovata con mani e piedi legati di fronte al Segreto di Stato, mentre la presidenza del Consiglio ha fermato tutti i tentativi di accertamento intentati dalla magistratura.
Riccardo Rossi, il procuratore di Tempio voleva capire per quali ragioni queste armi non fossero mai state distrutte come ordinato dal Tribunale di Torino, quante armi ci sono ancora sull'isola e, soprattutto, nelle mani di chi sono finite quelle trafugate. Anche in Parlamento si stava iniziando a parlare della faccenda, ma ora la scure del Segreto di Stato (provvedimento che si prende solo in casi di rara eccezionalità ) si è abbattuta sui primi timidi passi dell'inchiesta arenando tutto come se nulla fosse successo. Dove sono ora le armi? Molto probabilmente staranno alimentando qualche guerra in una delle zone calde del mondo come la Libia e l'Afghanistan. La vicenda sta ora prendendo i contorni di un intrigo internazionale in cui 4 container pieni di armi sono stati su un traghetto della compagnia Saremar  fino a Olbia dove poi sono stati trasbordati su una nave Tirrenia con a bordo anche 600 passeggeri civili diretta a Civitavecchia.
Questo è quanto si sa del passaggio delle armi dalle gallerie dell'isola si Santo Stefano alla nave Tirrenia, dopo di che solo domande. Qunati container sono già  stati trasportati in questo modo? Perchà© far viaggiare insieme passeggeri e missili correndo un gravissimo rischio?



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