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UE: illeciti i contributi per i decoder, Mediaset dovrà  restituirli

La Corte di Giustizia dell'UE ha confermato che i contributi italiani per l'acquisto dei decoder digitali terrestri nel 2004 e 2005 costituiscono aiuti di Stato incompatibili con il mercato comune.

Autore: lina riva

Pubblicato il: 28/07/2011

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea, con una sentenza emessa oggi, ha respinto un ricorso presentato da Mediaset, ribadendo che i contributi italiani per l'acquisto dei decoder tv per il digitale terrestre negli anni 2004 e 2005 rappresentano un aiuto di Stato: cosa incompatibile con il mercato comune e pertanto vanno restituiti.
Con la legge finanziaria del 2004, ricorda la sentenza della Corte, l'Italia aveva concesso un contributo pubblico di 150 Euro ad ogni utente del  servizio di  radiodiffusione che acquistasse o  noleggiasse un apparecchio per  la ricezione, in chiaro, dei segnali televisivi digitali terrestri  (T-DVB/C-DVB). Il limite di spesa del contributo era stato fissato a 110 milioni Euro.  
La legge finanziaria del 2005 aveva reiterato tale provvedimento nello stesso limite di spesa di EUR 110 milioni, riducendo tuttavia il contributo per ogni singolo decoder digitale a 70 Euro. Per poter fruire del  contributo era necessario acquistare o noleggiare un decoder digitale.
ll consumatore invece che avesse optato per  un apparecchio che  consentisse esclusivamente la ricezione di segnali satellitari non poteva ottenere il contributo. 
Contro tali contributi le emittenti televisive Centro Europa  7 e Sky Italia avevao inoltrato esposti alla  Commissione. 
Con la decisione emanata nel 2007 , la Commissione stabilì che questi contributi costituivano aiuti  di Stato a favore delle emittenti digitali terrestri che offrivano servizi televisivi a pagamento nonchà© degli operatori via cavo fornitori di servizi televisivi digitali a pagamento.
Pur sottolineando che il passaggio dalla televisione analogica alla televisione digitale costituiva un obiettivo di interesse comune, la Commissione  rilevavò che il contributo non risultava proporzionato al perseguimento di detto obiettivo e produceva distorsioni della concorrenza.
Conseguentemente, la Commissione ordinò il recupero degli aiuti. 
Mediaset allora propose un ricorso dinanzi al Tribunale ai fini dell'annullamento della decisione della Commissione. Tuttavia, nel giugno del 2001, il Tribunale ha respinto il ricorso, confermando che il  contributo costituiva un vantaggio economico a favore delle emittenti terrestri.
Mediaset aveva quindi impugnato la sentenza dinanzi alla Corte di giustizia, che oggi ha respinto l'impugnazione.
Il testo completo della sentenza può essere consultato (in inglese) cliccando qui

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