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L'UE cerca di imporre a Google un compromesso a livello mondiale

Google ha presentato diversi appunti alla Commissione europea per cercare di convincere che essa non trae alcun beneficio dalla sua posizione nel campo dei motori di ricerca.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 26/07/2012

L'Unione europea sta cercando di ottenere una serie di concessioni da parte di Google che possano essere applicate a livello globale, in modo da risolvere amichevolmente l'indagine per abuso di posizione dominante che è stata aperta contro il motore di ricerca: lo ha affermato il commissario europeo per la concorrenza Joaquin Almunia
"Cercheremo soluzioni a livello globale, non sarebbe molto utile ottenere delle soluzioni solo a livello europeo", ha sottolineato Almunia che si è anche detto soddisfatto degli ultimi contatti avuti con Google. 
Almunia ha poi annunciato l'apertura di una fase di discussioni tecniche con il gigante statunitense, per verificare se le soluzioni proposte da quest'ultima siano sufficienti a ripristinare parità  di condizioni con i suoi concorrenti. 
Se entrambe le parti dovessero raggiungere un accordo amichevole, Google potrebbe evitare così un'ammenda pari al 10% del suo fatturato, circa 4 miliardi di euro, nel caso fosse ritenuta colpevole di abuso di posizione dominante. 
"Dal 2010, non ci sono altre indagini aperte su altri aspetti delle attività  di Google, ma nulla è escluso ", ha anche velatamente minacciato il commissario Almunia.
Bruxelles infatti ha aperto un'indagine per abuso di posizione dominante contro Google nel novembre 2010, dopo aver ricevuto numerosi reclami. Le autorità  europee stanno quindi indagando con l'obiettivo di garantire che nel settore dei motori di ricerca Google non sia favorita a discapito di siti indipendenti. 
Le autorità  hanno posto sotto la lente d'ingrandimento soprattutto l'impatto delle clausole di esclusività  imposte da Google ai suoi partner pubblicitari. Vogliono assicurarsi in pratica che questo comportamento non sbarri la strada ad altri inserzionisti online e crei un blocco nel settore della ricerca online. 
All'inizio di questo mese, il presidente di Google Eric Schmidt ha inviato una lettera all'Ue per spiegare la posizione del suo gruppo, ma anche per offrire alle autorità  di Bruxelles la possibilità  di "immergersi" nei suoi algoritmi, al fine di capire il funzionamento di Google e quindi decidere in buona fede. 




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