La
Chiesa sta diventando sempre più
moderna e digitale: dopo il debutto di
Benedetto XVI su Twitter, ora la
Biblioteca Apostolica Vaticana ha deciso di
digitalizzare i manoscritti dei codici miniati che custodisce al suo interno.
I primi
256 volumi sono già consultabili online sul
sito della Biblioteca Vaticana.
I libri sono
conservati in un vero e proprio bunker sotto il palazzo Apostolico a determinate condizioni:
buio totale, umidità relativa del 50% e temperatura tra i 18° e 20°.
Per digitalizzarli è stata impiegata un’
équipe di 12 persone e sono stati necessari 2 anni.
Tra le opere pubblicate online è possibile annoverare
evangeliari, commentari, trattati di morale, studi sulla geografia, atlanti di Battista Agnese ma anche
opere filosofiche, commedie nonchè alcune opere di Petrarca e Dante.
È inoltre possibile trovare
opere più antiche come pergamene (per esempio il
"De Officis" di Cicerone o i
"Memoriali" di Valerio Massimo) e
manoscritti provenienti dall’estremo Oriente.
Mons.
Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, ha così spiegato gli obiettivi del progetto: “E’ la filosofia di sempre della Biblioteca Apostolica Vaticana, nata con
Niccolò V, con Sisto IV e più avanti con
Sisto V, secondo cui questi beni dell’umanità vengono resi accessibili a coloro che li vogliono utilizzare, conoscere e studiare. Questo è quello che noi abbiamo potuto realizzare grazie a un’intesa e anche a una sponsorizzazione con la società internazionale
EMC e con
Dedanext e Dedagroup. Sono loro i nostri sponsor fondamentali per fare andare avanti il progetto, speriamo, fino a 80mila, se non oggi, domani, se non domani, negli anni! Se vedendo che il frutto del nostro lavoro...se altre istituzioni, altri sponsor, altre persone, volessero entrare a dare sostegno, sarebbero ben accolti”.
La conclusione dell’opera di digitalizzazione
richiederà diversi anni.
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