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Online i manoscritti e i codici della Biblioteca Apostolica Vaticana

La Biblioteca Apostolica Vaticana ha deciso di digitalizzare i manoscritti dei codici miniati che custodisce al suo interno.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 01/02/2013

La Chiesa sta diventando sempre più moderna e digitale: dopo il debutto di Benedetto XVI su Twitter, ora la Biblioteca Apostolica Vaticana ha deciso di digitalizzare i manoscritti dei codici miniati che custodisce al suo interno.
I primi 256 volumi sono già consultabili online sul sito della Biblioteca Vaticana.
I libri sono conservati in un vero e proprio bunker sotto il palazzo Apostolico a determinate condizioni: buio totale, umidità relativa del 50% e temperatura tra i 18° e 20°.
Per digitalizzarli è stata impiegata un’équipe di 12 persone e sono stati necessari 2 anni.
Tra le opere pubblicate online è possibile annoverare evangeliari, commentari, trattati di morale, studi sulla geografia, atlanti di Battista Agnese ma anche opere filosofiche, commedie nonchè alcune opere di Petrarca e Dante.
È inoltre possibile trovare opere più antiche come pergamene (per esempio il "De Officis" di Cicerone o i "Memoriali" di Valerio Massimo) e manoscritti provenienti dall’estremo Oriente.
Mons. Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, ha così spiegato gli obiettivi del progetto: “E’ la filosofia di sempre della Biblioteca Apostolica Vaticana, nata con Niccolò V, con Sisto IV e più avanti con Sisto V, secondo cui questi beni dell’umanità vengono resi accessibili a coloro che li vogliono utilizzare, conoscere e studiare. Questo è quello che noi abbiamo potuto realizzare grazie a un’intesa e anche a una sponsorizzazione con la società internazionale EMC e con Dedanext e Dedagroup. Sono loro i nostri sponsor fondamentali per fare andare avanti il progetto, speriamo, fino a 80mila, se non oggi, domani, se non domani, negli anni! Se vedendo che il frutto del nostro lavoro...se altre istituzioni, altri sponsor, altre persone, volessero entrare a dare sostegno, sarebbero ben accolti”.
La conclusione dell’opera di digitalizzazione richiederà diversi anni.

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