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Garante Privacy, stop al dominio dei colossi del web

L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha presentato la Relazione sul sedicesimo anno di attività e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy, soprattutto per quanto riguarda il web.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 11/06/2013

L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano, ha presentato la Relazione sul sedicesimo anno di attività e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy.
Tale relazione traccia il bilancio del lavoro svolto dall'Autorità e indica le prospettive di azione verso le quali occorre muoversi nell'obiettivo di costruire una autentica ed effettiva protezione dei dati personali, in particolare riguardo all'uso delle nuove forme di comunicazione e dei nuovi sistemi tecnologici.
 
Particolare importanza ha rappresentato il lavoro svolto dall'Autorità riguardo al  mondo della Rete.
Il Garante ha adottato Linee guida per il corretto trattamento dei dati per blog, forum, social network e siti web che si occupano di salute, ha aperto un procedimento nei confronti di Google per la gestione opaca relativa alle nuove regole privacy adottate, ha avviato e concluso una consultazione per regolare l'uso dei cookie da parte dei siti visitati dagli utenti, è intervenuto per garantire maggiore trasparenza agli utenti dei servizi di messaggistica, anche vocale.
E' stato inoltre ulteriormente rafforzato il diritto delle persone interessate a vedere aggiornati gli archivi giornalistici online.

Per garantire un corretto rapporto tra trasparenza della Pa e riservatezza delle persone sono stati presi provvedimenti di divieto nei confronti di decine di Comuni che avevano pubblicato sul web dati sanitari dei cittadini.
L'Autorità ha inoltre fissato le regole sull'obbligo per le società di Tlc e gli Internet provider di comunicare agli utenti e al Garante le violazione subite dai data base in caso di attacchi informatici, eventi avversi o calamità.
Significativi anche gli interventi svolti per regolare particolari aspetti relativi alla privacy sul posto di lavoro, come l'uso delle impronte digitali dei dipendenti.
Da ricordare, infine, il rinnovo delle autorizzazioni generali sull'uso dei dati sensibili e giudiziari da parte di diverse categorie, dell'autorizzazione generale sull'uso dei genetici e di quella sulla ricerca medico scientifica.

Le cifre Nel 2012 sono stati adottati oltre 460 provvedimenti collegiali.
Non meno rilevante l'attività del Garante a livello internazionale, a partire da quella svolta nel Gruppo delle Autorità per la privacy europee (Gruppo Articolo 29).
I Garanti europei si sono occupati, in particolare, del nuovo Regolamento in materia di protezione dati che sostituirà la Direttiva del 1995 e della Direttiva che dovrà disciplinare il trattamento di dati per finalità di giustizia e di polizia.
Il Gruppo Art. 29 si è occupato inoltre dei nuovi servizi di cloud computing; delle garanzie per l'uso delle app su smartphone e tablet, degli sviluppi nelle tecnologie biometriche, con particolare riferimento al "riconoscimento facciale", delle direttive del  "Pacchetto Telecom" che introducono nuove regole relative anche all'uso dei cookie ed al tracciamento degli utenti,  delle tecniche di profilazione legate alla "pubblicità comportamentale" (behavioural advertising), dei trattamenti di dati in rapporto alla lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, di tecnologie Rfid, di strumenti contrattuali per disciplinare i flussi di dati all'interno delle multinazionali.



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