Un malware, distribuito attraverso il servizio di annunci pubblicitari di
Yahoo tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, avrebbe
infestato circa 2 milioni di computer europei, costretti a scavare nella miniera virtuale di
Bitcoin, all’insaputa dei proprietari.
Il problema è poi stato confermato dalla stessa azienda americana. Secondo il celebre quotidiano “
The Guardian”, “Fino a due milioni di utenti europei di Yahoo potrebbero aver scaricato programmi malware sul proprio computer, attraverso una serie di annunci contaminati apparsi sulla homepage del sito per quattro giorni consecutivi della scorsa settimana”.
Dal canto suo,
Giora Engel, della società di sicurezza informatica
Light Cyber, ha così spiegato alla
BBC: “L’obiettivo del malware è quello di creare un vasto network di macchine usate per il data mining necessario alla produzione di Bitcoin, la moneta virtuale utilizzata per pagamenti su Internet e creata attraverso processi che richiedono una grossa potenza di calcolo. Per questo, gli autori di codice malware cercano di realizzare programmi sempre più efficienti, in grado di utilizzare nel migliore dei modi la potenza di calcolo diffusa”.
I ricercatori della società olandese
Fox It sono stati i primi a rilevare il problema venerdì scorso. Per gli studiosi, il malware installato nei pc infetti comprende diversi software già conosciuti agli esperti di cybersicurezza, tra cui ZeuS (usato per frodi bancarie) e
Andromeda (per trasformare i computer in botnet e usarli per operazioni esterne). Fox It ha inoltre stimato il possibile numero di utenti colpiti: 27mila per ogni ora in cui gli annunci sono rimasti online, quindi in totale circa 2 milioni di macchine.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica,
l’Italia sarebbe quarta nella lista dei paesi più colpiti, dietro a Romania, UK e Francia, con il 5% dei casi.
Gli esperti ritengono che le potenziali vittime siano soprattutto i computer senza un aggiornamento recente dei software che gestiscono il linguaggio
Java.
In un comunicato stampa ufficiale, Yahoo ha ammesso il problema: “Dal 31 dicembre al 3 gennaio, sui nostri siti europei sono stati pubblicati annunci non conformi alle nostre linee editoriali, che hanno generato diffusione di malware”.
L’attacco ha risparmiato i
computer Mac e i dispositivi mobili.
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