Il viaggio americano di
Matteo Renzi è iniziato all’
Università di Stanford, dove il premier è arrivato scortato da circa 80 motociclisti mobilitati dalla polizia di San Francisco attorno a un corteo di Suv neri blindati.
Nello specifico, a San
Francisco, Renzi incontrerà i giovani talenti italiani dell’accademia e, soprattutto, le “start up” tecnologiche che questi imprenditori sono venuti a creare sulle rive del Pacifico.
Si tratta di giovani desiderosi di raccontare al premier la propria avventura, ma anche di dire la loro su come l’Italia possa trattenere e mettere a frutto i cervelli che ora fuggono.
Dal canto loro, Renzi e il team di esperti di hi-tech di Palazzo Chigi che lo ha seguito in California, hanno cominciato a tessere rapporti con gli imprenditori presenti. Tra di essi, è possibile annoverare il direttore finanziario di
Apple, Luca Maestri, il “numero due”
Amazon, Diego Piacentini e Doug Leone, importante partner di Sequoia Capital, la “corazzata” del “venture capital”.
Matteo Renzi incontrerà ovviamente anche i grandi imprenditori americani del digitale:
Dick Costolo di Twitter, Marissa Mayer di Yahoo e, forse,
Larry Page di Google.
Non dimentichiamo che il colosso di Mountain View ha creato società d’investimento che sono molto attive (
Google Ventures e Google Capital) che potrebbero essere interessate all’Italia.
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