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Sony, vietato pubblicare i documenti rubati

Gli avvocati di Sony dichiarano che l’uso dei documenti rubati da parte dei mezzi di comunicazione non è consentito e invitano chiunque ne venga in possesso a distruggere eventuali comunicazioni private divulgate.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 16/12/2014

Dopo l’attacco degli hacker al sistema informatico di Sony avvenuto alla fine di novembre, Hollywood si trova in un vero e proprio stato di allerta.
Gli avvocati hanno fatto sapere che l’uso dei documenti rubati da parte dei mezzi di comunicazione non è consentito e invitano chiunque ne venga in possesso a distruggere senza renderle note, eventuali comunicazioni private divulgate dopo la violazione a opera degli hacker.
David Boies, uno dei legali della casa di produzione, ha così dichiarato: “Scriviamo per assicurarci che siate a conoscenza del fatto che Sony non consente di rimanere in possesso, leggere, copiare, disseminare, pubblicare, caricare o scaricare o fare qualsiasi uso delle informazioni rubate”.
A causa della violazione dei giorni scorsi, numerosi documenti privati di Sony sono diventati di pubblico dominio. Fra questi troviamo alcune e-mail che la co-presidentessa di Sony Pictures Entertainment Amy Pascal e il produttore Scott Rudin si erano scambiati. Avevano fatto scalpore alcuni commenti razzisti rivolti al presidente Barack Obama, mentre in altre e-mail, la Pascal aveva preso di mira Angelina Jolie definendola una mocciosa senza talento. In entrambi i casi, sia la Pascal, sia Rudin si sono scusati. 
“Sono delusa di me stessa, non dovevo scrivere certe cose, anche se in corrispondenza privata, e me ne scuso, ma dopo 30 anni di carriera non voglio essere definita per quanto è successo ora. Io non sono la vittima, le vittime di questo attacco sono soprattutto i dipendenti di Sony i cui dati personali sono stati resi pubblici. Mi scuso sinceramente, ormai lo faccio ogni giorno, ma ho una compagnia cinematografica da mandare avanti. Cosa è successo, più che essere devastante è un elemento di distrazione, ho 6000 dipendenti, ho film da fare uscire. Dobbiamo andare avanti. Attacchi come questi non ci fermeranno. Nessuno ci potrà mai dire quali film fare uscire e quali no”, ha affermato la Pascal.

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