Una ricerca australiana dell'
Università di Newcastle ha rivelato che
Twitter potrebbe rivelarsi utile per tutte quelle persone che,
in seguito a ictus o ischemie, hanno visto
compromessa la propria facoltà di linguaggio.
Lo studio dimostra come il microblog possa
aiutarli a comunicare e riprendere confidenza con le parole. I 140 caratteri del "tweet", spiegano i ricercatori, sono ideali per allenare le capacità comunicative di chi ha subito traumi cerebrali.
Nello specifico,
i tweet rappresentano inoltre un'unità di misura sufficientemente breve e semplice per essere più facilmente compresa ed espressa da chi ha perso la capacità di utilizzare il linguaggio e che trova particolari difficoltà con discorsi più complessi, fatti di frasi e parole lunghe.
Bronwyn Hemsley, professore associato presso l'Università di Newcastle e autore principale dello studio, ha così dichiarato: "Spesso, le persone con poca o nessuna capacità di costruire un discorso trovano che gli ascoltatori cercano di completare le frasi al posto loro o parlare a loro nome. Twitter potrebbe livellare il campo di gioco, liberando gli utenti da stereotipi e consentendo l'auto-difesa".
Gli scienziati fanno sapere che la seconda fase dello studio si concentrerà sui vantaggi di
formare le persone con disabilità linguistiche all'utilizzo di Twitter nel corso di un periodo di sei mesi.
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