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L’INFN in prima linea nel campo dell’astronomia gravitazionale

Gli scienziati, per la prima volta, hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali.

Autore: redazione social media

Pubblicato il: 12/02/2016

Per la prima volta, gli scienziati hanno osservato in modo diretto le onde gravitazionali: increspature nel “tessuto” dello spaziotempo, perturbazioni del campo gravitazionale, arrivate sulla Terra dopo essere state prodotte da un cataclisma astrofisico avvenuto nell’universo profondo.
Questo conferma un’importante previsione della Relatività Generale di Albert Einstein del 1915  e apre uno scenario di scoperte senza precedenti sull’universo.
Questo processo era quindi stato previsto teoricamente, ma mai osservato prima.
Le onde gravitazionali, che sono state rivelate nello scorso mese di settembre, sono state prodotte nell’ultima frazione di secondo del processo di fusione di due buchi neri, di massa equivalente a circa 29 e 36 masse solari, in un unico buco nero ruotante più massiccio di circa 62 masse solari.
Ma 29 + 36 = 65 , quindi 3 in più di 62.  Ci si potrà chiedere che fine hanno fatto le 3 masse solari? Ecco la risposta: le 3 masse solari mancanti al totale della somma equivalgono all’energia emessa durante il processo di fusione dei due buchi neri, sotto forma di onde gravitazionali.
Il processo di fusione dei due buchi neri responsabile delle onde gravitazionali rivelate è un evento accaduto quasi un miliardo e mezzo di anni fa, quando sulla Terra facevano la loro comparsa le prime cellule evolute in grado di utilizzare l’ossigeno.
Le onde gravitazionali sono state rivelate il ​​14 settembre 2015, alle 10:50:45 ora italiana, ma l’importante risultato è stato pubblicato oggi sulla rivista scientifica Physical Review Letters ed è stato ottenuto, grazie ai dati dei due rivelatori LIGO (Laser Interferometer Gravitational-wave Observatory) e VIRGO, che fa capo all’EGO (European Gravitational Observatory), fondato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) italiano e dal Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) francese.
La scoperta è stata annunciata dalle collaborazioni LIGO e VIRGO nel corso di due conferenze simultanee, negli Stati Uniti a Washington, e in Italia a Cascina (Pisa), nella sede di EGO, il laboratorio nel quale si trova l’interferometro VIRGO, progetto ideato, realizzato e condotto dall’INFN e dal CNRS francese in collaborazione con altri paesi europei.

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