La
questione della privacy è indubbiamente un argomento al centro di molte discussioni avvenute in queste ultime settimane, a causa dello
scontro tra Apple e l'FBI, dopo che quest'ultima ha chiesto al colosso di Cupertino di
sbloccare l'accesso ai dati di un iPhone 5C appartenuto ad uno dei responsabili della
strage di San Bernardino.
Apple ha deciso di non aiutare le autorità, creando un vero e proprio caso che ha generato molte discussioni ed ha spinto persino altri colossi della
Silicon Valley tra cui
Google, Facebook, Microsoft e Twitter a schierarsi dalla sua parte.
L'FBI è comunque riuscita a sbloccare l'iPhone in questione, utilizzando un metodo non meglio specificato che ha spinto i legali di
Apple a chiedere spiegazioni.
Sulla questione ha deciso di esprimersi anche
Jamey Comey, Direttore del
Federal Bureau of Investigation, attraverso alcune dichiarazioni riguardanti il metodo utilizzato per sbloccare l
'iPhone 5C che è stato al centro dell'acceso scontro con
Apple.
I dettagli sul metodo utilizzato non sono stati rivelati, ma
Comey ha spiegato che si tratta di un sistema che funziona esclusivamente su un numero limitato di iPhone, e in particolare sui modelli più vecchi.
Un
iPhone 5S, per esempio, non potrebbe essere sbloccato, per via del sistema di sicurezza adottato da Apple che sarebbe ancora più attento ad impedire l'accesso esterno ai dati.
Nonostante le richieste del colosso di
Cupertino, l'
FBI ha deciso di non svelare in che modo è possibile sbloccare l'
iPhone, e lo stesso
Comey ha spiegato che, se necessario, il
Bureau manterrà segreto il metodo in questione.
Il segreto sarà inoltre mantenuto dalle persone che hanno sviluppato il software che consente di effettuare tutto ciò.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.