Sono state smentite le indiscrezioni secondo cui
Apple avrebbe ceduto alle pressioni cinesi, per ragioni di mercato, rilasciando i codici cifrati dei propri dispositivi.
Così come avvenuto con gli Stati Uniti, dietro le forti pressioni dell’
FBI, la società di Cupertino
si è opposta anche alle autorità cinesi che, secondo alcune rivelazioni del consulente legale di Apple,
Bruce Sewell, avrebbero richiesto la
cifratura degli iPhone più di una volta negli ultimi due anni.
Bruce Sewell, che riveste anche la carica di Senior Vice President di Apple, durante un'audizione davanti alla Camera con la
Commissione per l'Energia e il Commercio, ha colto l'occasione per ribadire la posizione della società sulla questione cifratura, ovvero la sua riluttanza al rilascio a terzi del codice sorgente di i
OS a garanzia della sicurezza degli utenti e dei loro dati.
Linea di condotta quindi confermata per la società di
Tim Cook: per l’azienda di Cupertino rivelare i dati di centinaia di milioni di persone diventerebbe una seria minaccia alle libertà civili di tutti.
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