L’Italia è purtroppo
protagonista in negativo in termini di t
ecnologie volte allo sviluppo della mobilità urbana.
Nel nostro Paese, sono
presenti circa 25mila parcometri, di cui quelli abilitati ai pagamenti elettronici, e quindi conformi alla
Legge di Stabilità 2016, non superano le 12mila unità.
La Legge stabiliva che, entro il primo luglio 2016,
tutti i Comuni abilitassero i parcometri installati ad accettare i pagamenti con bancomat e carte di credito/debito.
Molte Amministrazioni si sono, dunque, attivate per adeguarsi alla normativa, ma parecchie ancora no, appellandosi ad una “oggettiva impossibilità tecnica” che, tuttavia, si verifica esclusivamente in poche zone non raggiungibili dalle linee telefoniche su cui viaggiano le transazioni con le carte. Nonostante questa mancanza, i Comuni continuano a sanzionare.
Da qui nasce l’incomprensione, che ha coinvolto Comuni, aziende ed utenti finali, sulla legittimità di non pagare la sosta se il parcometro non è dotato di bancomat – carte di credito/debito e la conseguente illegittimità di eventuali sanzioni per il mancato pagamento.
L’opinione pubblica e le prime interpretazioni legali si sono divise in proposito, generando una gran confusione negli utenti.
Tuttavia, essendo la problematica assai recente,
bisognerà attendere l’esito delle prime sentenze sul punto per poter esprime una corretta interpretazione.
Il tema dei pagamenti digitali introduce, inoltre, un’altra importante tematica, che è quella della trasparenza e della tracciabilità dei pagamenti.
A partire
dal primo gennaio 2017, per adeguarsi al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate emanato in attuazione del Decreto Legislativo n. 127 del 5 agosto 2015,
tutti i soggetti passivi Iva che erogano prodotti e servizi tramite distributori automatici su richiesta dell’utente, tra cui rientrano anche i parcometri, previo incasso di un corrispettivo,
devono garantire la memorizzazione elettronica e il trasferimento telematico all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi giornalieri incassati in qualsiasi forma dalle singole periferiche di pagamento. In pratica, tutte le macchinette di distribuzione automatica, compresi i parcometri, dovranno comunicare ogni giorno l’incasso percepito direttamente all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente.
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