L'avventura di The Pirate Bay sembrava essersi definitivamente conclusa: ieri, infatti, il portale è risultato offline per alcune ore in tutto il mondo a seguito di una decisione della corte distrettuale di Stoccolma. Successivamente però è tornato online.
Autore: Irene Canziani
Ieri l'avventura di The Pirate Bay sembrava essere giunta al capolinea. Nei scorsi giorni, infatti, la corte distrettuale di Stoccolma aveva ordinato al provider Black Internet di sospendere il servizio, pena una multa da 70 mila dollari, e così ieri il servizio è risultato offline in tutto il mondo per alcune ore. Successivamente però il sito è ritornato online. La reazione di Rick Falkvinge, presidente del Partito dei Pirati svedese, allo stop deciso dai giudici svedesi è stato di profonda indignazione: "la corte sembra considerarsi al di sopra della Costituzione, e ciò dimostra quanto siano diventate insostenibili le leggi sul copyright". Un'ultima ancora di salvezza per le sorti del sito potrebbe essere rappresentata dalla Global Gaming Factory, che nell'ultimo periodo aveva manifestato l'intenzione di acquisirlo. Ma ora questa acquisizione sembra improbabile, dato che la società non versa in buone condizioni finanziarie: venerdì scorso l'autorità scandinava che controlla il mercato azionario locale ha congelato il titolo GGF in borsa, e sono in corso accertamenti sulla situazione finanziaria dell'azienda e del suo amministratore delegato Hans Pandeya. Se le indagini verificassero l'impossibilità di effettuare l'operazione, significherebbe realmente la fine per l'ormai storico portale dei pirati del web.
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