Gli stereotipi scoraggiano lingresso delle donne nel settore Ict

Una ricerca commissionata da Cisco a Eun Schoolnet cerca i motivi della disparità  di genere nel mondo Ict coinvolgendo studenti, genitori ed insegnanti italiani e di altri quattro paesi europei.

Autore: Giulio De Angelis


Le studentesse non proseguono negli studi e non si avviano a carriere Ict nonostante abbiano buone competenze ed interesse per l'informatica, mantenendo molto accentuata la disparità  di genere nel settore. Questa la realtà  emersa dallo studio “Donne e ICT: perchà© le ragazze non entrano nel mondo della tecnologia” commissionato da Cisco a Eun Schoolnet, partnership internazionale composta dai trentuno ministeri dell'istruzione dei paesi europei. 
Lo studio, che ha coinvolto studenti di scuola secondaria superiore, insegnanti e genitori di entrambi i sessi in Italia, Francia, Paesi Bassi, Polonia e Regno Unito, ha evidenziato una sostanziale parità  di attitudini e interesse per l'informatica fra i ragazzi e le ragazze. I risultati generali dello studio hanno evidenziato che il 50% delle ragazze che dichiara di essere interessata all'ICT non prosegue gli studi nel settore.
Il fattore che demotiva le studentesse è la convinzione che l'ambito ICT sia “di per sà© più adatto agli uomini”. Anche in Italia si è confermata la sostanziale parità  di conoscenze e attitudine verso l'Ict fra ragazze e ragazzi, che valutano in modo paritario le proprie capacità ;  il 76% delle ragazze dichiarano di essere “interessate o molto interessate all'ICT” ma il tasso di “drop out” (ovvero di ragazze che nonostante l'interesse per la materia si orientano verso diverse scelte universitarie e professionali) sale però al 61%. Solo il 15% delle ragazze dichiara di essere positivamente decisa a studiare e lavorare nel settore. 
Questo è un peccato perchà© che l'Ict possa essere una grande opportunità  di ingresso femminile nel mondo del lavoro è dimostrato da diversi dati che prevedono, per i prossimi decenni, un deficit di professionisti IT di grandi dimensioni: già  entro il 2010 secondo il Cepis (rapporto E-Skills in Europe 2007) 70.000 posti di lavoro all'anno resteranno scoperti. Più in generale, tenendo conto della prevista diminuzione di popolazione nel continente causata dallo squilibrio demografico fra nascite e morti, secondo un report McKinsey (Women Matter, 2007) nel 2040 potrebbero mancare 24 milioni di lavoratori: una cifra che scenderebbe a 3 milioni se il tasso di occupazione femminile aumentasse fino a raggiungere quello maschile.

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