E' in rete
ImHalal, il
motore di ricerca che mette al fulcro della web search la
fede musulmana e
il rispetto delle regole islamiche. Il termine potrebbe essere tradotto con “
Io sono religiosamente correttoâ€.
Nato da un'idea di
Reza Sardeha, amministratore delegato di una compagnia olandese, l'
Azs Media Group, il portale ingloba nei
risultati di ricerca soltanto contenuti accettabili, segnalando quali parole conducano a risultati proibiti.
Termini come “sessoâ€, “gayâ€, oppure altri meno “oltraggiosiâ€, ma comunque poco tollerati, come “maiale†e “birra†si collocano fuori dal gruppo di siti nei quali attingere informazioni necessarie.
Reza Sardeha ha inoltre intenzione di chiedere la
collaborazione di diversi imam, per selezionare il maggior numero di contenuti offensivi per i musulmani osservanti, che navigano sul web.
ImHalal è online dallo scorso lunedì ed è disponibile in
15 lingue, fra cui inglese, arabo e farsi. Il portale propone inoltre quattro immagini di sfondo fra le quali scegliere, fra i quali una moschea.
Niente a che vedere, quindi, con azioni di censura o il filtro cinese tanto discusso: ImHalal è un semplice modo di
aiutare i fedeli a navigare rispettando le regole della propria fede, e siccome costituisce una libera scelta non si può etichettare come censura, ma come una opportunità per informarsi e avventurarsi nel mare di informazioni presenti in rete, senza allontanarsi dai
dettami della sharia.