eBay avrebbe violato i diritti di proprietà di
Skype, utilizzando la tecnologia al di fuori del contratto di licenza e così, i
due fondatori del software, avrebbero deciso di citare in giudizio i nuovi proprietari di Skype.
Niklas Zennstrom e
Janus Friis, che detengono i
diritti di proprietà di Skype, si sono rivolti ad un
tribunale statunitense, per chiedere un risarcimento dell'
uso improprio del codice alla base del funzionamento della tecnologia.
Joltid, la società che rappresenta Zennstrom e Friis, contro eBay, e soci, quindi, fautori dell'acquisto del provider telefonico del web. La cifra richiesta come risarcimento è notevole:
75 milioni di dollari giornalieri, volti a risarcire
ogni download del sistema da parte degli utenti, download che danneggerebbe i diritti di proprietà di Joltid.
Dopo la
questione legale discussa nel
Regno Unito mesi fa, in cui i due fondatori chiedevano l'interruzione dell'
utilizzo di una parte del codice, per cui, a loro avviso, eBay non aveva comprato i necessari
diritti, adesso si allarga la controversia fra i proprietari di Skype e i suoi fondatori.
Cifre da capogiro e una questione che lascia aperti molti dubbi, anche agli stessi utenti di internet: se il tribunale dovesse dar ragione a Joltid,
il servizio Skype dovrebbe interrompersi, fino a quando i nuovi proprietari avranno elaborato nuove parti di codice.