Google poteva proporre anche una cifra minore per l'acquisto di YouTube. Il prezzo del repository online, al momento dell'offerta, sarebbe stato tra i 600 e 700 milioni di dollari. Molto meno, quindi degli 1,65 miliardi sborsati da Google.
Autore: Andrea Sala
Il Ceo di Google, Eric Schmidt, ha dichiarato durante la sua deposizione al processo Viacom-YouTube che il prezzo pagato dalla sua azienda per il popolare sito di video online è stato volutamente esagerato. YouTube all'epoca valeva tra i 600 e i 700 milioni di dollari ma Google se lo aggiudicò per 1,65 miliardi. La ragione per un esborso così maggiore è da imputarsi al fatto che, se Google non avesse gonfiato l'offerta, probabilmente si sarebbe scatenata un'asta al rialzo con qualche concorrente, ad esempio Microsoft o Yahoo. Ad oggi, YouTube resta un investimento dotato di grandissimo potenziale, per la maggior parte, però, ancora inespresso: da tempo Google sta cercando di monetizzare con il sito, ma invano. La spesa per l'acquisto e il mantenimento di YouTube potrebbe anche aumentare se i giudici daranno ragione a Viacom che ha citato il sito, e quindi anche Google, per violazione del copyright. Pare che, infatti, i dipendenti di YouTube abbiano pubblicato materiale video protetto dai diritti d'autore, sotto l'egida di Google che ne era al corrente ma ha lasciato fare. La tesi di Viacom è che si caricasse materiale “di valore†su YouTube per aumentarne il prestigio, il traffico di utenti e quindi la popolarità . Dal lato opposto YouTube risponde con le sue iniziative di tutela del copyright sui video caricati dagli utenti, dichiarandosi innocente.
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