In Cina sono già apparse versioni bootleg di Windows 7, una settimana prima del lancio ufficiale. Come se non bastasse, il nuovo
Os di
Microsoft è disponibile nella versione
Normal o
Ultimate,
in inglese o cinese, a un prezzo irrisorio:
20 yuan, pari a 2,93 dollari, mentre il prezzo di listino ufficiale parla di 320 dollari.
Il fatto riporta in primo piano la
difficoltà di guadagno che i produttori di software incontrano in
Cina,
secondo mercato mondiale dei Pc.
Lo scorso anno, secondo la società di ricerche
Idc, un incredibile
80% del software venduto nel paese orientale è stato piratato. La tendenza è ora in calo ma rimane sempre a livelli altissimi rispetto a
mercati più evoluti come quello giapponese o americano.
Altro punto dolente è il
prezzo delle applicazioni. Considerato il
reddito pro-capite del consumer medio, non può funzionare in Cina la vendita di software a prezzi in linea con il mercato occidentale.
Come risposta a tali pressioni, ad esempio, l'anno scorso
Microsoft tagliò il prezzo di
Office 2007 da
699 a
199 yuan. E Windows 7 Home Basic stesso verrà commercializzato a
399 yuan, un prezzo ben 15 volte superiore alle copie pirata.
La
violazione delle proprietà intellettuali è da sempre un annoso problema che causa alla Cina delle
difficili relazioni commerciali con i partner esteri. La questione sta pian piano acquistando importanza anche in ambito legislativo, dove si sta lavorando per migliorare la situazione.