Online si compra ancora, soprattutto abbigliamento

Secondo una ricerca dell'Osservatorio Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano, l'eCommerce B2c in Italia, inteso come il totale delle vendite realizzate da siti italiani, è stimato poco sopra ai 5,8 miliardi di Euro, dato stabile rispetto al 2008 (+1%). In forte crescita la vendita online di Abbigliamento (+42%), l'Editoria, musica ed audiovisivi registra un +17%, mentre si riduce il Turismo (-3%), che rappresenta il 51% del valore dell'eCommerce in Italia.

Autore: Santina Buscemi

Le stime sull'eCommerce in Italia, relative al 2009, inducono alcune riflessioni sulle scelte degli utenti e sul giro di affari della rete. Rispetto agli anni precedenti, infatti, cambiano alcune tendenze, ne emergono delle altre e le società  che vendono online devono fronteggiare la lenta ripresa dopo gli effetti della crisi economica.
Sul web-commerce è stata indetta una conferenza, presso il Politecnico di Milano, dal titolo "eCommerce 2009: segnali positivi, nonostante la crisi" organizzato dall'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano.
Il primo dato emerso è il rallentamento nello sviluppo del commercio online. Rispetto al 2008, infatti, la percentuale di acquisti su internet è sostanzialmente invariata: si registra un aumento dell'1%, con un valore di 5,8 miliardi di Euro. Il dato, che denota una situazione stabile rispetto all'anno precedente, è però dissonante rispetto ai continui aumenti registrati negli ultimi anni, quando, di anno in anno, il web commerce registrava una percentuale di incremento a due cifre.Il dato sul fatturato è il risultato di due fenomeni di vendita opposti: la crescita nel numero di ordini, aumentata del 13% e la contestuale riduzione del valore medio dello scontrino, ridotto del 10%, da 240 a 215 Euro nel 2009: più acquisti, quindi, ma di minor entità .



Analizzare nello specifico quali settori di mercato sono scelti dagli acquirenti della rete, significa incontrare una delle distinzioni maggiori fra il web-commerce italiano e quello straniero: in Italia si sceglie di acquistare online prevalentemente servizi, e non prodotti, come invece avviene all'estero: i servizi rappresentano circa il 66% degli acquisti sul web.Il settore prediletto è stato quello dell'abbigliamento, con un tasso di crescita del 42% rispetto all'anno precedente. A seguire musica, audiovisivi ed editoria che sono cresciuti del 17%, il gricery con un aumento del 9% e l'informatica e l'elettronica di consumo con un incremento del 7%.
Se le Assicurazioni dimostrano di essere sostanzialmente stabili rispetto al 2008, Turismo e l'aggregato di micro comparti e c2c calano rispettivamente del 3% e del 4%.Maggiore attenzione agli acquisti di capi di vestiario sul web: un risultato che potrebbe essere determinato da diversi fattori, come una maggiore presenza sul web delle società  e investimenti più cospicui nella pubblicità  sul web.Il turismo, che rappresenta il 50% del mercato online, al contrario, perde qualche punto, con una diminuzione degli introiti e uno scontrino medio che passa dai 300 a 250 Euro circa.

      

Per quel che concerne i sistemi di pagamento, nel 2009 oltre l'80% dei pagamenti avviene contestualmente all'acquisto online, utilizzando carte di credito, tradizionali o prepagate, o con Paypal, che resta il più diffuso tra i diversi wallet elettronici. Il bonifico bancario ha incrementato il suo peso percentuale passando dal 8% al 9%, grazie anche alla diffusione sempre maggiore dell'home banking tra i consumatori italiani. Stazionario il contrassegno con una quota del 5% circa.
Una realtà  variopinta, quindi, in cui si delinea una sempre maggiore consapevolezza dell'utente italiano sui servizi di acquisto sul web, nonostante le differenze con gli altri Paesi siano rilevanti: i Web shopper in Italia sono 8 milioni circa, che corrisponde al 19% degli internauti. Questo valore è ancora molto contenuto se paragonato alla Francia (19 milioni pari al 54% degli Internet User), UK (28 milioni pari a oltre il 70% di Internet user) e Germania (33 milioni pari a poco più del 60% degli Internet user).

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