Sony rinnova la partnership con KidsRights

Prosegue la partnership tra Sony Italia e KidsRights, l'associazione no-profit che si propone di aiutare i bambini delle aree del mondo più dimenticate e disagiate.

Autore: Redazione D. Life

Per il secondo anno consecutivo, Sony Italia ha rinnovato la propria partnership con KidsRights, l'associazione no-profit creata per dar voce ai bambini delle aree del mondo più dimenticate e disagiate.
KidsRights sta dalla parte dei minori più vulnerabili di tutto il mondo, bambini vittime di abbandono, abusi, violenza, sfruttamento o discriminazione. Li aiuta finanziando progetti locali a sostegno delle più elementari necessità  infantili: salute, nutrizione, istruzione, alloggio e attenzione. Rappresenta, per tanti bambini meno fortunati, la possibilità  di costruire un futuro migliore.
Nel 2005, KidsRights ha istituito -durante il vertice mondiale dei Premi Nobel per la Pace - il "Premio Internazionale per la Pace per l'Infanzia" ("International Childrens' Peace Prize"), che viene assegnato ogni anno a un bambino che ha mostrato un impegno eccezionale nella lotta per i diritti dei minori, in qualunque luogo del mondo. La vincitrice dello scorso anno è stata Mayra Avellar Neves, una ragazza brasiliana di 17 anni, che vive in una delle favelas più povere di Rio de Janeiro.
L'appoggio di Sony a KidsRights continua anche online sulla community di likeme, con l'iniziativa "aiutaci ad aiutare": una donazione di 1 Euro - fino a un massimo di 15.000 Euro - per ogni nuovo iscritto. I soldi raccolti vanno a sostegno del progetto "The Cuddle Company", volto a creare posti di lavoro per la popolazione della periferia di Joannesburg e a sostenere i progetti di KidsRights in tutto il Sud Africa.
Oltre ad essere socio fondatore di KidsRights per l'Italia, contribuendo a coprire i costi dell'associazione, Sony ha deciso quest'anno di adottare il progetto italiano dell'Associazione Peter Pan Onlus. L'intento dell'associazione è di offrire alle famiglie dei bambini malati di tumore un aiuto concreto per affrontare meglio la dura esperienza della malattia, creando strutture di accoglienza per quelle non residenti a Roma: non semplici punti di appoggio, ma luoghi accoglienti in cui alleviare il dolore e condividere con le altre famiglie preoccupazioni e speranze.


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