Con la nuova normativa che impone un prezzo massimo di 11 cent più IVA per gli Sms l'Italia si allinea all'Europa. Positivi i commenti dal mondo politico.
Autore: Andrea Sala
Da gennaio 2010 in Italia gli Sms non potranno costare più di 11 cent più IVA e il consumatore avrà diritto, su richiesta, ad una tariffazione al secondo per le chiamate vocali. Così facendo il nostro Paese si allinea ai prezzi comunitari, a beneficio soprattutto degli utenti. La decisione di Agcom pone fine alla paradossale situazione che vedeva il cittadino italiano in svantaggio rispetto a chi spediva gli sms dall'estero, molto meno costosi rispetto a quelli inviati nei confini nazionali. Il Presidente Corrado Calabrò ha dichiarato: " Oggi è una giornata positiva per i consumatori italiani. Quello raggiunto con la collaborazione degli operatori è un risultato che viene conseguito senza le consuete liti giudiziarie, come purtroppo avvenuto in passato". Roberto Sambuco, garante dei prezzi, ha commentato positivamente la nuova normativa: "è rilevante il risultato ottenuto oggi dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che vede ribadito l'impegno da parte degli operatori di telefonia mobile ad abbassare il prezzo massimo degli sms. Viene così riconosciuto il valore dell'indagine del Garante per la sorveglianza dei prezzi avviata nel marzo scorso su indicazione del Ministro Claudio Scajola in base ad alcune denunce dei consumatori e conclusa due mesi fa". Sambuco ha poi ricordato che "sull'accoglimento delle richieste fatte dal Garante dei prezzi di allineare il costo massimo degli sms al tetto europeo di 13 centesimi e di prevedere almeno un'offerta voce con tariffazione al secondo, c'era già stato un fattivo riscontro nei nuovi pacchetti offerti dagli operatori di telefonia mobile. Il loro odierno impegno formale di fronte all'Autorità di settore, dimostra che la costruttiva collaborazione tra istituzioni e tra queste ed il mercato può solo produrre effetti positivi sul fronte dei prezzia beneficio dei consumatori".
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