Polizia, le raccomandazioni contro i crimini online

La Polizia di Stato ha diffuso alcuni consigli per aiutare gli utenti del web a difendersi da possibili crimini online.

Autore: Redazione D.Life

Un crimine su 5 si consuma online e, come sottolineato sul sito della Polizia di Stato, internet è ormai un "mondo parallelo", caratterizzato quindi anche dalla presenza delle minacce legate a malintenzionati e cybercriminali.
Per questa ragione, sono state diffuse alcune indicazioni e alcuni consigli sulle misure preventive per diminuire il rischio di imbattersi in pericoli concreti o comunque in contenuti diseducativi e pericolosi.Il sito della Polizia di Stato evidenzia come, per far fronte a questo problema, quotidianamente sono impegnati quasi duemila uomini della polizia postale e delle comunicazioni di tutta Italia.
Grazie al lavoro degli esperti, sono stati inoltre riassunti alcuni comportamenti da adottare per contrastare tali fenomeni pericolosi: 

Phishing
Per non abboccare al "phishing" fenomeno con il quale si sfruttano le vulnerabilità  dei sistemi per installare virus che rubano codici segreti (il più recente si chiama "Zeus bot" che carpisce i dati sensibili) la cosa più importante, dice il vice questore aggiunto Stefano Zireddu, è avere sempre sul computer antivirus aggiornati e utilizzare una navigazione protetta". Cosa vuol dire? "Significa disabilitare, quando è possibile, quegli accessori del browser, come ad esempio i java script, che spesso vengono sfruttati per rubare le informazioni". Altra cosa fondamentale è: non cliccare mai su un link che arriva per email invitandovi a cambiare la vostra password, a entrare nella vostra banca o sul conto alla posta. Zireddu ribadisce: "nessuna banca o ufficio postale invia mail per verificare dati o comunicare con i clienti".  

Viaggi fantasma
Nei periodi di vacanza, estate, Natale, Capodanno, numerose sono anche le finte offerte di viaggi che offrono pacchetti "last minute" di villaggi inesistenti o fatiscenti. Questo può succedere anche se si affitta una casa vacanza da un giornale di annunci di privati" sostengono gli uomini della polizia postale. Non è tanto un problema di Internet quanto di incauto acquisto. In questi casi, così come per qualsiasi acquisto in Rete, è importante avere alcune cautele basilari: verificare il contesto in cui avviene l'inserzione; vedere cioè se il sito o la società  che gestisce la vendita è affidabile o meno. Se si tratta di privati che inseriscono annunci su siti di compravendita verificare le credenziali del venditore. In genere chi commercia abitualmente in modo corretto ha dei giudizi di valore che attestano la sua serietà . Sarebbe comunque sempre meglio, come cautela di buon senso, non inviare tutti i soldi subito: magari inviare solo una caparra e poi pagare il resto del soggiorno quando si arriva sul posto e dopo aver verificato che è tutto a posto.  

Social network e furti d'identità 
Molti giovani oggi si impossessano della identità  di una persona per diffamarla, denigrarla o peggio ancora distribuire password e numeri di telefono. Succede quando ci si vuole vendicare di un fidanzato o di una fidanzata che ci ha lasciato, ma anche per un semplice scherzo.àˆ possibile però anche che qualcuno si impossessi dell'identità  di persone più o meno note per creare profili che li mettono in cattiva luce o per utilizzare il nome della personalità  in questione per ricevere benefici o compiere atti illeciti screditando il suo nome. "àˆ molto facile su Internet sostituirsi a una persona e creare un profilo a suo nome sui social network" dice Stefano Zireddu. "Per cautelarsi la prima regola, anche se sembra contraddittoria per chi usa i social network, è quella di non fornire dati personali sensibili: indirizzo, data di nascita, luogo di lavoro o scuola frequentata e così via. Più informazioni si danno più è facile per un altro spacciarsi per noi". I ragazzini poi non dovrebbero mettere fotografie che, una volta pubblicate, possono tranquillamente andare in giro sul web. Gli esperti del Servizio polizia postale ricordano che la sostituzione di persona, così come l'accesso abusivo ai sistemi informatici, o l'utilizzo non autorizzato del sistema e ancora la detenzione di codici e password sono tutti reati previsti del codice penale e punibili con la reclusione.

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