Le regole del Garante privacy sulle analisi mediche via mail

Analisi del sangue, radiografie e referti medici direttamente sul Pc di casa, invece che lunghe file agli sportelli delle Asl e dei laboratori, ma solo con il consenso dell'assistito e con l'uso di password.

Autore: Giulio De Angelis

Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato le "Linee guida in tema di referti on line" che fissano rigorose misure a protezione dei dati sanitari dei pazienti che intendono utilizzare questo servizio, ricevendo il referto via mail o "scaricando" gli esami clinici direttamente dal sito web della struttura sanitaria.
Già  da tempo diversi laboratori, cliniche e ospedali offrono servizi di consultazione elettronica dei referti, ma l'assenza di una normativa che disciplini questa nuova modalità  di consegna ha reso necessario l'intervento del Garante affinchà© questo importante ed innovativo processo di ammodernamento tecnologico della sanità  pubblica e privata proceda seguendo regole chiare ed uniformi.
Come è avvenuto per il Fascicolo sanitario elettronico, anche in questo caso l'Autorità  ha svolto un ruolo di supplenza in attesa di una legislazione adeguata.

Questi i punti principali stabiliti dalle Linee guida:
- L'adesione al servizio dovrà  essere facoltativa e il referto elettronico non sostituirà  quello cartaceo che rimarrà  comunque disponibile.
- L'assistito dovrà  dare il suo consenso sulla base di una informativa chiara e trasparente che spieghi tutte le caratteristiche del servizio di "refertazione on line".
- Il referto resterà  a disposizione on line per un massimo di 45 giorni e dovrà  essere accompagnato da un giudizio scritto e dalla disponibilità  del medico a fornire ulteriori indicazioni su richiesta dell'interessato.

Per fornire il servizio, le strutture sanitarie pubbliche e private dovranno adottare elevate misure di sicurezza tecnologica (utilizzo di standard crittografici, sistemi di autenticazione forte, convalida degli indirizzi e-mail con verifica on line, uso di password per l'apertura del file) e, nel caso offrano la possibilità  di archiviare e continuare a consultare via web i referti, dovranno anche sottoporre ai pazienti una ulteriore specifica informativa e acquisire un autonomo consenso.

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