Puglia, Lombardia, Marche e Campania: in queste regioni sono state sottoposte a misura cautelare 11 persone per un'indagine volta a contrastare la pedopornografia sul web. Grazie ad un'operazione della Polizia Postale di Bari, sei persone sono finite in carcere, cinque agli arresti domiciliari con l'interdizione all'uso del computer. Gli individui coinvolti scambiavano file sul portale Emule: i video contenevano immagini di bambini, di età inferiore ai 3 anni, protagonisti di scene sessuali in rapporti completi. Da quanto emerso, si era creata una sorta di attività di scambio fra gli arrestati: i file incriminati venivano scambiati in rete e le immagini, di provenienza orientale e dell'ex Unione Sovietica, si diffondevano così su internet. La Polizia Postale ha mosso un altro passo volto a contrastare la pedopornografia: l'operazione, firmata dal gip del tribunale di Bari Jolanda Carrieri su richiesta del pm inquirente, Roberto Rossi, ha coinvolto uno dei meccanismi su cui si muove questo circuito criminale, il portale Emule. Sul sito di file sharing, infatti, attraverso la modifica del nome del file scambiato, materiali illeciti vengono spacciati per file musicali o cinematografici e scambiati fra gli utenti.
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