Dispositivi tecnologici, nuovo decreto sullequo compenso

Il Ministero per i Beni e le Attività  Culturali ha introdotto un decreto che estende la norma dell'equo compenso per copia privata a tutti i dispositivi tecnologici dotati di memoria.

Autore: Irene Canziani

L'"equo compenso" sarà  presto esteso a tutti i dispositivi tecnologici. La novità  è stata introdotta dal Ministero per i Beni e le Attività  Culturali attraverso la firma, da parte del ministro Sandro Bondi, del decreto di rideterminazione del compenso per copia privata.
Di cosa si tratta? L'equo compenso è una norma che obbliga i produttori di beni tecnologici dotati di memoria di archiviazione a pagare una tassa alla Siae, a motivo del fatto che attraverso tali dispositivi l'utente può effettuare una copia personale (la cosiddetta "copia privata") di opere protette da diritto d'autore.
Se fino ad oggi tale norma era applicata solo a Cd, Dvd e masterizzatori, ora essa sarà  estesa ad ogni oggetto tecnologico dotato di memoria: Pc, computer, cellulari, smartphone, lettori mp3, decoder e altri ancora.
La firma del decreto ha subito sollevato polemiche: a lamentarsi sono soprattutto le associazioni di consumatori, che vedono nel provvedimento solo un altro modo di alimentare le casse della Siae attingendo direttamente dai contribuenti (sarà  infatti molto probabile un aumento generalizzato dei prezzi dei dispositivi).
Tra gli altri, Altroconsumo ha commentato: "Pur riconoscendo giustamente quanto dovuto ad autori ed editori giudichiamo questo favore alla Siae ingiusto soprattutto perchà© applicato sulle tasche dei consumatori in un momento di crisi".
Di opinione diametralmente opposta, com'è ovvio, la stessa Siae, che ha affermato: "l'emanazione del decreto segna un capitolo di rilevante importanza per la tutela dei contenuti culturali in Italia; si è colmato un vuoto normativo che sacrificava il ruolo dei titolari dei diritti sulle opere dell'ingegno da più di 6 anni". In un comunicato stampa ufficiale, l'organismo afferma la conformità  della norma alla situazione europea: "rispondendo ai principi e alle regole che l'Unione Europea ha da tempo indicato a tutti i Paesi, il decreto allinea l'Italia alle realtà  economico-commerciali presenti nei Paesi di area euro che più sono vicini al nostro".
Il decreto del Ministero istituisce anche un tavolo di lavoro, cui parteciperanno tutti i soggetti interessati, chiamato a monitorare l'evoluzione del mercato dei dispositivi toccati dalla nuova tassa, anche ai fini dell'aggiornamento triennale del decreto.

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