La
Commissione europea ha invitato gli Stati membri a far conoscere maggiormente il
112, il numero unico di emergenza europeo
Pur essendo un pò più conosciuto, ancora oggi tre cittadini UE su quattro non sanno che possono chiamare il
112 in caso di emergenza per contattare
la polizia, i vigili del fuoco o un servizio medico, sia quando si trovano nel proprio paese che in altri paesi dell'UE.
La Commissaria per l'agenda digitale,
Neelie Kroes, ha dichiarato: "Un numero unico di emergenza europeo serve solo se i cittadini lo conoscono. Per questo motivo invito le autorità nazionali a fare di più per informare i loro cittadini riguardo al 112, un numero che può salvare delle vite."
Una recente indagine di
Eurobarometro dimostra che appena un quarto (25%) dei cittadini UE intervistati era in grado di indicare spontaneamente il 112 come il numero da chiamare in tutta l'UE in caso di emergenza. Questo dato rappresenta un miglioramento di appena l'1% a livello europeo rispetto al 2009. In alcuni paesi, tuttavia, il 112 risulta più conosciuto come numero di emergenza di scala europea rispetto all'anno scorso: in particolare, in Belgio e in Slovacchia (+9%), in Slovenia (+7%), in Polonia (+6%), in Lituania e in Ungheria (+5%). Nella Repubblica ceca, in Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Finlandia più della metà della popolazione conosce il 112.
Invece, a conferma dei dati dell'anno scorso, in
Italia, in Grecia e nel Regno Unito meno del 10% dei cittadini è consapevole dell'esistenza del 112,
il dato più basso di tutta l'UE.
In 21 paesi dell'UE il 112 compare nelle guide telefoniche e in 20 paesi sui veicoli di emergenza. Secondo il rapporto, tuttavia, solo il 22% del cittadini UE ha dichiarato di aver ricevuto informazioni sul 112. La maggior parte (62%) ha inoltre dichiarato di non essere sufficientemente informato sul numero di emergenza dell'UE.
Molti cittadini hanno anche problemi di lingua: uno su dieci ha difficoltà a comunicare in un'altra lingua se chiama il 112 all'estero, anche se gli Stati membri sostengono che le centrali operative del 112 sul loro territorio riescono a gestire le chiamate almeno in inglese.
Sapere dove si trova chi chiama il 112 può accelerare l'arrivo dei servizi di emergenza, ridurre le conseguenze per i feriti e addirittura salvare vite umane. I call centre di 20 paesi dell'UE (rispetto ai 9 del 2008) forniscono praticamente all'istante ai servizi di emergenza la posizione del cittadino che chiama il 112 grazie a sistemi di localizzazione in modalità "push" (cioè con inoltro diretto dei dati alle centrali operative del 112) o "pull" quasi istantanea (cioè su interrogazione esplicita degli operatori).
La Commissione ha tuttavia proceduto
contro l'Italia dove fino ad ora le informazioni sulla posizione del chiamante non vengono fornite ai servizi di emergenza per le chiamate al 112 provenienti dai telefoni cellulari.
Un video per conoscere meglio il numero 112 è disponibile cliccando
qui.