Microsoft denuncia, Corte disattiva rete di spam sul web

Microsoft aveva recentmente denunciato una rete di domini web colpevoli di diffondere spam e codice maligno. La Corte della Virginia ha accolto la denuncia, ordinando l'oscuramento dei siti incriminati.

Autore: Andrea Sala

Il Giudice Brinkema della Corte Federale della Virginia ha accolto la richiesta di Microsoft di oscurare 277 domini internet. Domini che, secondo il colosso di Redmond, sarebbero legati a una rete "botnet", ossia un network di computer infetti che degli hacker possono controllare attraverso un singolo Pc centrale. Un pò come un esercito viene controllato dal suo Generale. L'intento di Microsoft è di tagliare tutti i canali di comunicazione della rete botnet prima che possano riformarsi. Attraverso una rete botnet, infatti, possono essere lanciate campagne di spam e di diffusione di codice maligno.
La notizia è stata divulgata dal Wall Street Journal che rivela altri dettagli. L'accusa è stata lanciata lunedì contro quella che è stata definita come rete Waledac. Il Giudice Brinkema ha poi incaricato la società  americana Verisign - società  attiva nel campo della scurezza informatica - di oscurare temporaneamente i link sospetti.
Insomma la cybersicurezza continua a tenere banco nel mondo dell'informatica. Ricordiamo anche la recente denuncia di NetWitness che ha portato alla scoperta del più esteso attacco hacker di sempre. L'iniziativa criminale era cominciata nel 2008 e, nel lasso di tempo in cui è stata attiva, è riuscita a raccogliere informazioni di vitale importanza riguardo a moltissime aziende e persino enti governativi: carte di credito, dati di accesso, caselle email aziendali, niente è rimasto al sicuro. Le aziende che sono state colpite sono di rilievo a livello mondiale e attive in diversi settori, dalla sanità  alla tecnologia.
La rete di hacker sarebbe stata basata in est-Europa, con un centro di controllo in Germania. Le nazioni più colpite dalla massiccia iniziativa sono UsaMessicoEgittoArabia SauditaTurchia.  I Paesi interessati dall'offensiva informatica sono ben 196, per un totale di circa 75mila macchine violate, tra Pc e server.

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