Apple Care. Non è solo il nome di un prodotto di Cupertino, ma un dato di fatto.
Apple infatti ha dimostrato di tenere molto alle
condizioni dei propri dipendenti, ma non solo.
Nel recente
incontro con gli azionisti è stato infatti diffuso un report - "
Supplier Responsibility - 2010 Progress Report" – che prende in esame l'intera linea produttiva che porta ai dispositivi Apple, compresi i
fornitori esterni asiatici.
Durante la ricerca sono state riscontrate diverse
anomalie, casi di
sfruttamento minorile e
orari di lavoro troppo "estesi": nel 2009 almeno
11 quindicenni hanno lavorato nelle fabbriche per conto di Apple – ma a sua insaputa – e oltre la metà degli stabilimenti obbligava i dipendenti a oltre
60 ore di lavoro a settimana. Questi gravi casi di abuso sono stati denunciati dalla società di Cupertino alle autorità competenti e, nelle situazioni più gravi, si è interrotto anche ogni rapporto commerciale.
L'indagine di Apple è andata più in profondità e sono emersi altri fatti incresciosi: il
24% dei partner non rispettava i salari minimi e il
37% offriva condizioni di lavoro sotto la media. Alcune aziende hanno applicato delle tasse di assunzione esagerate, altre non hanno rispettato le normative riguardanti lo smaltimento di sostanza nocive e altre ancora hanno persino fornito ad Apple delle
documentazioni false per superare i test.
Nel report è stato inoltre riportato anche il "
Supplier Code of Conduct", un vero e proprio
codice di norme basate su leggi internazionali: l'osservanza di tale codice è prerequisito essenziale perchà© un fornitore possa lavorare con la società di Cupertino. Ed è proprio Apple a sincerarsi che le norme siano seguite dai partner, pena l'interruzione dei rapporti commerciali. Apple Care, sul serio.