Ebbene sì: l'effetto-Facebook si fa sentire anche in guerra. Il popolare social network è stato infatti in grado, seppur indirettamente, di mutare i piani di guerra dell'esercito israeliano. Secondo la Reuters, infatti, un soldato israeliano avrebbe riportato sul suo profilo di Facebook i dettagli dell'operazione militare che l'esercito si apprestava a compiere in Cisgiordania. Sembra che il soldato fosse esonerato dal partecipare ai combattimenti e, verosimilmente, in un momento di pausa, si è dilettato a trascorrere il tempo navigando su internet. Collegatosi al social network, ha descritto nel suo status l'imminente raid, inclusi la tempistica e il luogo dell'attacco. Alcuni suoi amici di Facebook, letto le frasi incriminate, avrebbero denunciato alle autorità militari il fatto e, a quel punto, l'operazione militare è stata annullata. Il portavoce dell'esercito israeliano non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito. Può stupire come un militare, addestrato alla segretezza, scelga Facebook per raccontare particolari sulle azioni di guerra dell'esercito: negli addestramenti alle giovani leve gli istruttori dovranno tener conto di come i social network possono distrarre i militari dal rispetto delle più elementari norme di comportamento militare.
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