I "pirati" festeggiano a Roma

Torna a Roma, sabato 20 marzo, la "festa dei Pirati": convegni, incontri, dibattiti e corsi pratici anticensura. Nel frattempo, in Svezia, è stato rimandato al prossimo settembre il processo d'appello contro "The Pirate Bay".

Autore: Redazione D.LIfe

Si terrà  sabato 20 marzo a Roma la festa "pirata" per la libertà  di internet. Presso il teatro Capranica, nelle vicinanze di Montecitorio, si svolgerà  il secondo appuntamento italiano, organizzato dall'associazione Partito pirata.  Sotto lo slogan "Tutte le gioie della libera rete",  verranno approfonditi temi quali le misure attuate dal Governo in materia di regolamentazione di internet, le nuove possibilità  aperte dai social network e verranno presentati i più recenti software che garantiscono l'anonimato e la libertà  di navigazione, soprattutto a favore degli utenti che vivono in paesi dove la censura della rete è oppressiva e asfissiante.
Per i portavoce del Partito pirata italiano, la Festa sarà  "l'occasione per mostrare all'Italia che il movimento per i diritti digitali, con tutte le sue mille sfaccettature e differenze, non è una confraternita di carbonari, ma un'onda maggioritaria e inarrestabile. Un pirata non rimane mai indifferente: issa le vele e si prepara all'arrembaggio di tutte le forme di limitazione",  come per esempio "i ridicoli decreti Bondi e Romani".
Alla festa romana saranno presenti rappresentanti del ben più affermato Partito pirata svedese,  del  famoso sito "The Pirate Bay", il più noto tracker di file ‘bitTorrent' a livello internazionale e ormai dichiarato fuorilegge in quasi tutta Europa, insieme a blogger e artisti d'avanguardia di fama internazionale.
Nel frattempo dalla Svezia arriva la notizia che il processo d'appello contro i quattro fondatori di "The Pirate Bay" è rinviato alla fine del prossimo settembre. A loro carico vi è una condanna in primo grado a un anno di prigione e al pagamento di una multa di oltre 3 milioni di euro
Per Peter Sunde, uno degli imputati del processo, lo slittamento del processo d'appello avrebbe delle chiare motivazioni politiche.  Infatti nel paese nordico  il 19 settembre è data di elezioni politiche; il clamore mediatico del processo potrebbe determinare uno spostamento di voti di protesta in favore del Piratpartiet, che già  alle europee svedesi del 2009 era stato premiato da un inaspettato 7,1%, riuscendo così a portare ben due rappresentanti al parlamento di  Strasburgo. 
Da questa prima vittoria svedese il Partito pirata  si è poi diffuso in tutta Europa. Gli organizzatori dell'appuntamento romano sono fermamente convinti che " Fra le giovani generazioni, blog e social network si stanno affermando come un'alternativa ai grandi monopoli mediatici. La libera circolazione delle idee e dei materiali nel Web è ormai un dato di fatto, che deve aprire un vero dibattito politico e civile e che non trova soluzione in leggi repressive, di fatto aggirabili".

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