Internet e il caso "Rai per una notte" di Santoro

Alcune considerazioni sull'importanza di internet nella società  contemporanea, riflettendo su come, giovedì sera, in merito alla trasmissione "Rai per una notte", il web abbia superato i media tradizionali.

Autore: Santina Buscemi

Internet candidato al Premio Nobel per la Pace 2010: da tutto il mondo sono giunte le sottoscrizioni all'iniziativa che intende far sì che internet si aggiudichi il prestigioso riconoscimento. Cos'ha portato a questo movimento, che via-via diventa di maggior entità , grazie al coinvolgimento di utenti e personalità  del mondo politico e culturale, è facile da comprendere semplicemente accedendo alla rete.
Oggi quanto avviene nel mondo è traslato e impatta sul web: le notizie passano attraverso le testate online, i social network e i forum di discussione, sono condivise fra le persone e ne escono accresciute nei contenuti, grazie al Web 2.0 che trasforma l'utente in un soggetto attivo e importante del processo comunicativo.
In altri modi, inoltre, la rete mostra il suo rilievo nella società  contemporanea: quanto accaduto in Iran, durante le proteste successive alle elezioni, quando Twitter era diventato il mezzo di comunicazione fra i cittadini iraniani, nell'organizzazione delle proteste, è un chiaro esempio del potere del web.
A questo punto del discorso, parlare di "Rai per una notte" potrebbe apparire, ad alcuni, fuori luogo od eccessivo. Eppure, a prescindere dalle ideologie politiche di ciascuno e dall'opinione personale in merito alla decisione del CdA della Rai di sospendere i talk show fino alla data delle elezioni, appare chiaro a chiunque come giovedì sera internet ha mostrato tutta la sua forza e la capacità  di superare i media tradizionali.
Lo streaming della trasmissione ha totalizzato 120 mila accessi contemporanei e circa 1 milione e 700 mila visitatori unici; su Repubblica.it sono stati invece raggiunti i 60 mila accessi unici contemporanei: numeri che mostrano come il programma, non trasmissibile sulla Rai, abbia comunque avuto la possibilità  di raggiungere gli spettatori, che hanno utilizzato il web per assistere alla trasmissione di Santoro e Co.
Oltre alla rete, anche radio, televisioni locali, digitale terrestre e satellite sono stati adoperati per la messa in onda di "Rai per una notte", ma è indubbiamente il popolo del web il vero vincitore della serata.
Oltre ai numerosi accessi, i portali di social networking, Facebook in primis, si sono trasformati in un salotto virtuale nei quali scambiare opinioni sugli interventi dei diversi ospiti: commenti sulle provocazioni di Luttazzi,  elogi alla vivacità  perenne di Benigni e così via, che venivano commentati via via da altri utenti, anch'essi intenti a seguire il programma.
Infine, i gruppi e le pagine intitolate a "Rai per una notte", una volta terminato il programma, hanno visto aumentare copiosamente il numero degli iscritti: siamo nell'era del Web 2.0, il fragore degli applausi diventa il numero degli iscritti ad un gruppo su Facebook.

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