Francia, la legge contro il P2P non funziona

Una ricerca dell'Università  di Rennes rivela che, dopo l'adozione di misure deterrenti contro lo scambio di file, il download illegale è in crescita.

Autore: Redazione D.Life

Secondo una recente indagine condotta dell'Università  di Rennes, in Bretagna, la legge francese (HADOPI) contro la pirateria online, che rende possibile la sospensione fisica della connessione ADSL per chiunque sia considerato colpevole, non sta funzionando molto bene.
Gli autori della ricerca hanno intervistato 2mila utenti suddividendo entro tre criteri le risposte date:  i "pirati Hadopi", coloro che rientrano nel campo di applicazione della nuova legge, i "pirati non-Hadopi", utenti che si affidano a tecnologie non monitorate, i "non pirati", cioè coloro che acquistano solo contenuti legali.
L'indagine dunque rivela che il 15% dei "pirati Hadopi" non ricorre più a canali P2P in seguito all'entrata in vigore della legge antipirateria, ma al posto dei solito canali di condivisione (eMule, torrent, etc) due su tre dichiarano di sfruttare altre vie per entrare in possesso di contenuti protetti dal diritto d'autore. 
Chiaramente il riferimento è allo streaming. Siti web come Rapidshare, Megaupload e similari hanno registrato un incremento  notevole nel numero di accessi. I ricercatori quindi ammettono che se da un lato i "pirati Hadopi" sono diminuiti del 15%, i "pirati non-Hadopi" sono aumentati del 27%.
Esiste quindi una considerevole crescita di altre forme di pirateria non contemplate dalla legge Hadopi. Lo studio inoltre aggiunge che il download illegale di contenuti protetti da copyright e in aumento del 3%.

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