Bufera Minzolini, il popolo di internet spegne i computer e scende in piazza

Sabato 10 aprile, davanti alla Sede Rai di via Mazzini a Roma, gli aderenti al gruppo su Facebook "La dignità  dei giornalisti e il rispetto dei cittadini" scenderanno in piazza per manifestare il proprio dissenso nei confronti di quanto sta avvenendo nella redazione del Tg1 di Minzolini. La mobilitazione online è partita dal movimento "La valigia blu".

Autore: Santina Buscemi

Non più solamente adesioni ai gruppi su Facebook, commenti su quanto avviene nella redazione del Tg1 e solidarietà  ai giornalisti licenziati dal direttore Minzolini e a Maria Luisa Busi, che ha ricevuto una lettera di richiamo: le parole e le frasi di incoraggiamento si trasformano in un'azione concreta.
I membri del gruppo "La dignità  dei giornalisti e il rispetto dei cittadini", che conta su Facebook più di 198.000 iscritti, hanno organizzato una manifestazione, volta a catturare l'attenzione mediatica su quanto sta avvenendo e a mostrare ai vertici della Rai l'intenzione di non demordere e di voler continuare a chiedere risposte.
Lo slogan dell'iniziativa è "Prescrizione non è assoluzione": i manifestanti chiederanno infatti "la rettifica delle notizie false sul Caso Mills", date dal telegiornale del primo canale della Rai lo scorso 26 febbraio.
La mobilitazione è nata da "La valigia blu", movimento nato tra gli aderenti al gruppo sul social network: la responsabile, Arianna Ciccone, ha deciso di lanciare l'iniziativa perchà©, come si legge nell'evento organizzato su Facebook: "Abbiamo scritto più volte ai vertici Rai, richiesto rettifica, un incontro, niente nemmeno una risposta di quelle ciclostilate, di quelle di circostanza. Non è accettabile. Ai cittadini si ha il dovere di rispondere. Dunque il punto adesso non è la rettifica (che sappiamo benissimo non arriverà ), il punto è il principio e tutto ciò che significa simbolicamente prescrizione non è assoluzione.".
L'appuntamento è per sabato alle 11 all'ingresso della Rai in Viale Mazzini, ma, per permettere ai cittadini residenti in altre zone d'Italia di partecipare, sono state incluse altre città : sulla pagina dell'evento vengono forniti i nomi di quegli utenti che, vivendo lontano da Roma, vogliono aderire e cercano chi si unisca a loro.
E' possibile scaricare il manifesto dell'iniziativa, da utilizzare nei luoghi scelti per mostrare il proprio pensiero in merito alla vicenda.


Come spiegato sulla pagina dell'evento: "in quel nostro appello c'è anche la difesa della pluralità  delle voci. Ecco perchà© ho deciso. Sabato 10 aprile alle ore 11.00 porterò lo striscione di 6 metri davanti alla sede Rai. Chi vuole può portare davanti sede rai della propria città  una scritta, uno striscione, quello che vuole con lo stesso messaggio: prescrizione non è assoluzione.".
Oltre alle città  italiane segnate, nell'elenco fa capolino anche Londra, con la spiegazione: "Antonio è a Londra e porterà  la scritta davanti alla Bbc stesso giorno stessa ora nostra.".
A prescindere dal pensiero politico e ideologico di ciascuno di noi in merito alla vicenda Tg1-Minzolini, appare evidente il ruolo che i social network stanno assumendo dinanzi a fatti del genere: persone, sconosciute fra loro, si danno appuntamento e si organizzano per dar vita a un movimento di protesta, che arriverà  a muoversi, in questo caso, dalla sede romana della Rai, ad altre città  italiane, fino a giungere a Londra, dove tal "Antonio" attende qualcun altro che la pensi come lui.

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