Firenze, un archivio audiovisivo digitale dei beni culturali
Rai, Regione Toscana, la città di Firenze e Rai Trade hanno dato avvio a un'iniziativa volta a conservare e diffondere i beni artistici e culturali della regione Toscana e di tutta Italia: la creazione di un archivio digitale.
Autore: Redazione D.Life
Un progetto che si pone l'obiettivo di promuovere i beni culturali del nostro Paese, partendo dalla Toscana e dalla città di Firenze, ricca di tesori artistici e naturali: la nascita di un archivio audiovisivo digitale a Firenze. Da ottobre verrà infatti dato avvio alla prima fase, che prevede la conservazione e la progressiva digitalizzazione e indicizzazione dei contenuti presenti nell'archivio audiovisivo della Rai, il tutto sotto la supervisione di un comitato scientifico . L'iniziativa è stata presentata lo scorso venerdì dal presidente della Rai Paolo Garimberti, il neo presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Firenze Matteo Renzi e l'amministratore delegato di Rai Trade Carlo Nardello, rappresentanti degli organismi promotori del progetto. Nella sede Rai di Firenze sarà quindi presente, a partire dal prossimo autunno, un centro per la catalogazione e la realizzazione di contenuti editoriali audio-video e cross mediali relativi ai beni artistici e culturali italiani. All'iniziativa collaboreranno anche Alinari 24 Ore, Giunti e Scala Group, che hanno deciso di aderire al progetto di conservazione dei beni culturali. Garimberti ha messo in luce come "Abbiamo un modo di concepire la cultura e il suo sfruttamento un po' troppo statico e contemplativo, dobbiamo inventare un modo nuovo di proporre al mondo la nostra ricchezza culturale ": funzionale a ciò sarà l'archivio digitale, dove la tecnologia si metterà al servizio della cultura. Durante la presentazione, il neo-eletto presidente della Regione Toscana Rossi e Garimberti hanno messo in luce come l'iniziativa potrebbe essere il punto di partenza per nuovi format di intrattenimento e approfondimento culturale. Rossi ha sottolineato come, "oltre alla realizzazione di questo archivio è importante sviluppare la produzione, ad esempio nel settore radiofonico, riprendendo una tradizione di grandissimo valore, o con un Tg dedicato alla cultura "; Garimberti ha replicato: "Perchà© no", ricordando che nel 2012 la Rai avrà 12 canali e questo potrebbe essere il punto di partenza per "fare Tv in modo diverso".
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