Symantec, lItalia è il Paese più colpito da attacchi di spam

Symantec presenta i risultati di aprile 2010 del MessageLabs Intelligence Report. L'Italia risulta essere il Paese più colpito da attacchi di spam; Rustock supera Cutwail diventando la rete bot più grande e attiva; il virus LoveBug compie 10 anni.

Autore: Redazione D.Life

L'analisi del MessageLabs Intelligence Report di Symantec, relativo ad aprile 2010, ha rivelato come la rete bot Rustock abbia superato Cutwail per quantità  di spam distribuito e numero di bot attivi sotto il suo controllo, posizionandosi al primo posto in termini di grandezza.
Benchà© abbia visto una diminuzione del 65% del numero di bot individuali, Rustock ha tuttavia incrementato il numero di bot attivi del 300%, compensando in questo modo il decremento di output. Al contempo, Cutwail ha visto ridursi le proprie dimensioni, passando dai 2 milioni di bot registrati a maggio 2009 ai 600.000 di oggi, diventando responsabile per il solo 4% dello spam totale presente in Rete.
Rustock rimane, quindi, secondo il report di Symantec la più grande rete bot per quantità  di spam inviato, che rappresenta il 32,8% del totale. 
Grum e Mega-D invece sono la seconda e la terza rete bot in termini di dimensioni dopo Rustock e sono responsabili, rispettivamente, per il 23,9% e il 17,7% dello spam. Sopravvissuta a un paio di tentativi di chiusura dell'ISP, Mega-D possiede meno bot sia rispetto a Rustock sia a Grum, ma risulta essere la rete che lavora più intensamente, portando i suoi 240.000 bot attivi a distribuire circa 430 e-mail infette al minuto. Grum ha mantenuto inalterato il livello di performance negli ultimi 5 mesi, con 145-150 messaggi di spam inviati al minuto da ciascun bot, benchà© abbia recentemente aumentato il numero di bot controllati passando da 700.000 a 1 milione, diventando così la seconda rete bot più grande al mondo. 
Inoltre, ad aprile MessageLabs Intelligence ha analizzato il traffico di e-mail di spam che si servivano della tecnica di fingerprinting passivo, per capire quali tipi di sistema operativo venivano utilizzati dai computer infetti che distribuivano spam. àˆ emerso che molti di questi computer utilizzavano Windows e la percentuale di spam che si serviva della tecnica FP era simile alla quota occupata da Windows sul mercato dei sistemi operativi. 
L'indice di spam, che misura la probabilità  che un particolare computer invii messaggi infetti, può essere calcolato mettendo a confronto la quantità  di spam associata ad un certo sistema operativo e la quota di mercato occupata da quest'ultimo. Attualmente, questo indice mostra che, in rapporto alla propria quota di mercato, la probabilità  di inviare spam di un computer che utilizza Linux è 5 volte superiore rispetto a quella dei computer che usano Windows. Tuttavia, i computer che operano su sistema Linux sono responsabili solo del 5,1% dello spam totale: questo si spiega sulla base della minor quota di mercato occupata da Linux, legata a una minore presenza di malware associato a questo sistema operativo.
Infine, MacOS è risultato essere il sistema operativo meno soggetto all'invio di spam, sia in termini globali che di computer individuali. L'indice di spam mostra, infatti, che i computer che utilizzano MacOS non inviano quasi nessun messaggio infetto, risultando responsabile per lo 0,001% dello spam totale.

Ecco in sintesi alcuni importanti risultati messi in evidenza dal report:

Spam:
ad aprile 2010, la percentuale globale di spam distribuito via e-mail da fonti pericolose, nuove o precedentemente sconosciute, è stato pari al 89,9 % (1 e-mail su 1,11), registrando un decremento di 0,8 punti percentuali rispetto a marzo. 

Virus:
ad aprile, la proporzione globale di virus diffusi via posta elettronica nel traffico e-mail da fonti pericolose - nuove o precedentemente sconosciute - è stato di 1 e-mail su 340,7 (0,294%): dato che riflette un incremento dello 0,01% rispetto al mese precedente. Ad aprile, il 28,9% del malware veicolato tramite e-mail conteneva link a siti pericolosi, con un aumento di 12,1% punti percentuali rispetto a marzo.

Phishing:
ad aprile, l'attività  di phishing è stata pari a 1 e-mail ogni 455,2  (0,219%), con un incremento dello 0,03% rispetto al mese precedente. Valutato come parte delle minacce veicolate tramite e-mail quali virus e trojan, il numero di e-mail di phishing è aumentato di 5,7 punti percentuali, andando a costituire il 70,3% di tutte le minacce di malware veicolate tramite e-mail. 

Web security:
l'analisi della sicurezza web indica che il 10,9% del malware intercettato in rete è stato creato nel mese di aprile, con un decremento del 4% rispetto al mese precedente. MessageLabs Intelligence ha anche identificato una media di 1,675 nuovi siti web al giorno ospitanti malware e altri programmi pericolosi come spyware e adware, per una diminuzione pari al 12,7% rispetto al mese di marzo.

Tendenze per zona geografica:

- Con il 95,5% delle e-mail totali distribuite ad aprile, l'Italia conquista il primato di Paese più colpito da attacchi di spam.
- Gli Stati Uniti e il Canada hanno registrato livelli di spam rispettivamente pari al 90,2% e all'88,9%,  mentre in Gran Bretagna gli attacchi sono scesi all'89,4%. 
- In Olanda, Australia e Germania i livelli di spam hanno raggiunto rispettivamente il 91,5%, 89,4% e 92,3%.
- A Hong Kong i livelli di spam hanno raggiunto il 91%, mentre in Giappone si sono attestati sull'86,9%.
- L'attività  di virus a Taiwan ha visto 1 e-mail infetta ogni 76,3, mantenendolo al primo posto come il Paese più colpito nel mese di aprile.
- Negli Stati Uniti e in Canada si registrano attacchi di virus pari rispettivamente a 1 e-mail ogni 646,3 e 416,2. In Germania, Olanda e Australia, invece, questi si attestano rispettivamente su 1 e-mail ogni 471, 1.120 e 501, mentre a Hong Kong e a Singapore si sono registrati attacchi pari a 1 e-mail su 1.161 e 613.
- La Gran Bretagna è rimasta il Paese più attivo per quanto riguarda gli attacchi di phishing, con 1 e-mail infetta ogni 199,7. 

Trend per settore:

- Ad aprile, il settore più colpito dallo spam è stato quello ingegneristico, con una percentuale del 94,9%.
- I livelli del fenomeno hanno raggiunto, invece, il 91,1% nel settore della scuola, il 90,2% nel settore chimico e farmaceutico, il 90,7% in quello dei servizi IT, il 90,9% nel retail, l88,4% nella pubblica amministrazione e l'88,4% in quello finanziario.
- Ad aprile, il settore della pubblica amministrazione rimane il settore più colpito da attacchi di malware, con 1 e-mail infetta ogni 99,1.
- I livelli di virus sono stati pari a 1 e-mail su 438,2 nel settore chimico e farmaceutico, 1 su 487,5 in quello dei servizi IT, 1 su 600,2 nel retail, 1 su 109,6 nel settore della scuola e 1 su 365,9 nel finanziario.

L'edizione integrale del MessageLabs Intelligence Report è consultabile all'indirizzo http://www.messagelabs.com/intelligence.aspx.

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