Politecnico di Milano, occorre più innovazione ICT nel Sistema Sanitario

Ricerca del Politecnico di Milano su 200 strutture sanitarie italiane: l'innovazione ICT è oggi una delle poche leve in grado di portare a un Sistema Sanitario qualitativamente migliore ed economicamente sostenibile. Permangono però troppe disuguaglianze tra il Nord innovatore e il resto dell'Italia.

Autore: Redazione D. Life

L'innovazione nella Sanità  italiana esiste, ma è a macchia di leopardo. Considerando la media dei budget destinati a strumenti e progetti informatici da tutta la sanità  italiana, le spese annuali sono cresciute da 1,9 milioni di Euro del 2009 ai 2 milioni del 2010 (+6%). Tuttavia, il quadro è disomogeneo e fortemente sbilanciato verso il Nord del Paese.
Accanto a punte di eccellenza, prese a esempio anche all'estero, permangono sacche di pesante inefficienza, di degrado nel servizio e sprechi nell'impiego delle risorse.
E in un quadro di continui tagli per la Spesa Pubblica, la via da intraprendere è quella dell'innovazione ICT, che sembra essere oggi una delle poche leve in grado di portare a un Sistema Sanitario qualitativamente migliore ed economicamente sostenibile per la collettività .
Il monito arriva dalla Ricerca dell'Osservatorio ICT in Sanità  della School of Management delPolitecnico di Milano recentemente presentata in un convegno a Bologna nell'ambito di Exposanità .
Lo studio, condotto in collaborazione con l'ICT Institute dello stesso Politecnico, ha coinvolto un campione di 104 Chief Information Officer e 182 tra Direttori Generali, Direttori Amministrativi e Direttori Sanitari, di oltre 200 strutture sanitarie.
In dettaglio, dalla ricerca emerge che nei prossimi tre anni, in Italia, una struttura sanitaria su tre (precisamente il 32%) aumenterà  la spesa in innovazione informatica di oltre il 20% rispetto al triennio scorso.
L'investimento solo in nuovi progetti ad alto contenuto tecnologico nello stesso periodo crescerà  da 1 a 1,2 milioni di Euro (+17%).
Tuttavia, sono solo il 12% del campione le aziende sanitarie definite "innovatrici", ovvero quelle che hanno capito la rilevanza dell'ICT e continuano un percorso d'innovazione e cambiamento interno già  ben avviato.
L'analisi empirica mette in luce come le ICT siano sempre più strategiche e pervasive nel supportare i processi di governo e di cambiamento delle strutture sanitarie italiane. L'esperienza di tante realtà  di eccellenza del nostro Paese mostra come un elevato livello di informatizzazione possa portare contemporaneamente a migliori performance economiche e a servizi qualitativamente più elevati. 
Il responsabile scientifico dell'Osservatorio, Mariano Corso, spiega: "il modello federato ha prodotto sistemi regionali autonomi e diversi, con le regioni del Nord che hanno investito e continueranno a investire più di quelle del Centro e del Sud. In generale, tutte le strutture sanitarie prevedono comunque un aumento dei budget destinati all'ICT per i prossimi 3 anni, ma con tassi di crescita sensibilmente diversi da Regione a Regione. Occorre passare dalle eccellenze individuali ad un sistema organizzato di scambio di esperienze e condivisione di strumenti, in altre parole, occorre fare sistema".

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