Lavorare da casa: questo potrebbe essere il futuro di una rilevante percentuale di donne in carriera.
A metterlo in rilievo il rapporto "
Donne, scienza e tecnologia", compreso nel "II° Rapporto sulla Cultura dell'innovazione in Italia".
La ricerca è stata realizzata dalla
Fondazione Cotec in collaborazione con il
Cnr e grazie al contributo di futuro@lfemminile di
Acer e
Microsoft. Il rapporto è basato su un campione di 4000 interviste a uomini e donne di età compresa fra i 30 e i 44 anni.
Secondo quanto emerso, sembra che la
crisi economica stia penalizzando le lavoratrici: il numero di donne ai vertici è basso, la possibilità di fare carriera è frenata dalle dinamiche rallentate del mercato.
In merito alla relazione fra
nuove tecnologie e le
donne, la ricerca ha sottolineato come nel lavoro, le lavoratrici utilizzino
internet quanto gli uomini, mentre minore è la tendenza a collegarsi alla rete per giocare, fare acquisti, collegarsi ai social network e tenere la contabilità .
Il
web è al contrario utilizzato in maniera più mirata dalle donne, ad esempio per cercare informazioni nel 25% dei casi contro il 21,9%, avere a che fare con la pubblica amministrazione per il 6,3% contro il 5,8%, leggere le email per il 22,9% anzichà© il 21% e per l'apprendimento nel 4,9% dei casi contro il 4,2%.
Nonostante manchino dei risultati concreti, sembra che le aziende continuino a ipotizzare
strumenti più flessibili per le donne, come
videoconferenze o l'utilizzo di
Pc e
cellulari di ultima generazione connessi con l'ambiente di lavoro.
A tal riguardo, Microsoft e Acer, assieme al
Forum PA, hanno dato avvio a
futuro@lfemminile:
Roberta Cocco, responsabile del progetto, ha spiegato come "L'iniziativa più comune è quella di organizzare corsi di
e-learning per permettere alle dipendenti in maternità di tornare al lavoro ed essere pronte per i concorsi, ma c'è anche chi ha pensato a soluzioni per collegare le mamme agli asili ma anche alle case di cura degli anziani".