Maturità , il 60% ha copiato, anche grazie ad internet
Secondo quanto dichiarato dai maturandi 2010, 6 su 10 avrebbero copiato durante la seconda prova della Maturità , anche utilizzando la rete.
Autore: Redazione D.Life
Numeri che faranno innervosire il Ministero della Pubblica Istruzione e i docenti di tutta Italia. Stiamo parlando di quanto emerso dai siti e dai forum per gli studenti, che hanno parlato di come il 60% dei maturandi avrebbe copiato durante la seconda prova degli Esami di Maturità . Una percentuale elevata, influenzata anche e soprattutto dalla rete. Le soluzioni corrette ai quesiti posti durante il secondo giorno di esami erano infatti disponibili già nella prima mattinata. Poco dopo le 9 del mattino erano già state pubblicate le soluzioni ai problemi di matematica proposti al Liceo Scientifico , mentre alle 10.30 era già pronta la versione di Platone per il Liceo Classico . Nello specifico, secondo quanto messo in luce da questi portali, il 60% sarebbe così suddiviso: il 31% degli studenti ha dichiarato di esser riuscito a copiare tutto, il 16% avrebbe copiato abbastanza, il 13% in parte. La restante percentuale è data da coloro che non hanno copiato, nemmeno in parte, i risultati dei problemi, ma mentre il 12% dei maturandi non è riuscito ad arrivare alle soluzioni, il restante 25% ha dichiarato di non averci neanche provato, non avendone avuto bisogno. Oltre ai metodi convenzionali per copiare, la cui tradizione passa da studente a studente di epoche diverse, rinnovata e arricchita dall'ingegno di ciascun allievo, anche internet ci mette lo zampino. Gli smartphone non requisiti all'ingresso sono stati funzionali a ciò: i maturandi sono riusciti a collegarsi alla rete, accedendo alle soluzioni e diffondendole poi ai compagni. A questo punto viene da chiedersi quanta responsabilità hanno avuto i docenti incaricati di sorvegliare i ragazzi: se avessero controllato meglio gli allievi, impedendo loro di portare con sà© il proprio cellulare, almeno il collegamento alla rete sarebbe stato evitato. Sarebbero rimasti i vecchi metodi per copiare, ma contro quelli, si sa, generazioni di professori non sono ancora riusciti a trovare una soluzione.
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